venerdì, Aprile 26, 2024

“Conversando con Baruch”: la recensione di Beppe Pavan (Viottoli)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Paolo Zambaldi, Conversando con Baruch Spinoza, un filosofo “oltre le religioni”, Gabrielli Editori, San Pietro in Cariano 2022, pag, 150, € 15,00

Per il nostro cammino di ricerca di una spiritualità umana “oltre le religioni” la casa editrice Gabrielli ci offre anche questo volume, meno ponderoso di mole, ma altrettanto ricco di stimoli. La creatività di Paolo Zambaldi fa incontrare an che noi con il filosofo Baruch Spinoza, vissuto nel 17° secolo, scomunicato per ateismo ed espulso dalla comunità ebraica con terribili maledizioni (l’atto di scomunica è trascritto a pagina 33).

Facendo ricorso a piene mani a citazioni dalle opere del filosofo olandese, Zambaldi, prete cattolico contemporaneo, ci permette di confrontare le nostre ricerche con le sue. Possiamo immaginarci seduti e sedute anche noi a un tavolino di un Cafè di Amsterdam, insieme a loro, mentre i due si confrontano appassionatamente sulla Bibbia, su Gesù, su Dio, sui profeti, sui riti, sulla Natura…

Tutti e tutte ricordiamo che a Spinoza va associato il “panteismo” la sua formula “Dio o la Natura” sintetizza la conclusione della sua ricerca. Il divino è in noi, come ci hanno proclamato i gruppi-donne delle nostre CdB in una fase impor tante del loro cammino di ricerca. Spinoza ci conferma che il divino non è solo in noi esseri umani, ma in tutti gli esseri, in tutta l’universa natura:

“Il Dio che in cance pasco non è un essere trascendente e soprannaturale (…). Non da ordini, non giudica ne stringe solenni alleanze (…) è semplicemente sostanza fondamentale infinita ed eterna della realtà (…) Avendo poi stabilito che la Natura è una, indivisibile, infinita (…), che al di fuori della Natura non esiste nulla; che tutto ciò che esiste é parte della Natura ed è portato all’essere dalla Natura (…) non si può che concludere che Dio e Natura (…) sono un’unica identica cosa” (p. 126).

Non intendo certo tentare una sintesi del pensiero di Spinoza che Paolo Zambaldi ci trasmette! Ho accennato alla questione “Dio/il divino e la Natura” solo perché è il nodo che continuamente cerchiamo di sciogliere nella nostra mente e in tanti nostri confronti. Senza poter mai giungere a risposte definitive e soddisfacenti. E non potrebbe essere diversamente, perché siamo parte della Natura, prodotti delle sue intime interconnessioni…

E, per quanto ci è dato di capire, la Natura e davvero eterna, non generata. E vero che più la storia umana va avanti più la ricerca scientifica va indictro, nel tentativo di capire e spiegare l’origine del tutto… Io credo che non ci arriveremo mai, che dovremmo essere contenti/e di pensarci in buona compagnia con tutto ciò che esiste, che faremmo bene a imparare a convivere in pace rispettando turto ciò che esiste, riconoscendo che tutto ciò che esiste é divino, in noi e fuori di noi… E qui mi fermo. Il mio ateismo l’ho già dichiarato anni fa, quello che cerco di vivere e testimoniare è la mia fede nel divino che è in tutto ciò che esiste, che merita il nostro rispetto incondizionato e l’impegno ad imparare a conviverci, senza esclusioni e senza complessi di superiontà.

Grazie ancora a Paolo Zambaldi per questa sua conversazione con Baruch, impegnativa ma molto stimolante.

Beppe Pavan, Viottoli, Semestrale di formazione comunitaria, Anno XXV n.2/2022

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