lunedì, Novembre 18, 2024

Il Cristo universale (Pierre Teilhard de Chardin)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

«Cristo, dapprima, ha sperimentato in sé il cuore umano individuale, quello che costituisce il nostro tormento e la nostra gioia.

Ma in lui non c’era soltanto un uomo, – c’era l’Uomo; non solo l’Uomo perfetto, l’Uomo ideale, – ma l’Uomo totale, colui che riuniva, nel fondo della propria coscienza, la coscienza di tutti gli uomini. A questo titolo, egli ha dovuto passare attraverso un’esperienza dell’universale.

Cerchiamo di riunire in un solo Oceano la massa di passioni, di attese, di timori, di pene, di gioia, di cui ogni uomo rappresenta una goccia.

E’ in questo immenso mare che Cristo si è tuffato, fino ad assorbirlo tutto intero, attraverso i suoi pori.

E’ questo mare tumultuoso che, nel suo cuore potente ha solcato alla deriva, fino a dominarne le onde e le maree al ritmo della propria vita.

Ecco il senso della vita ardente del Cristo caritatevole ed orante.

Ecco il segreto inaccessibile della sua agonia.

Ed ecco anche l’efficacia incomparabile della sua morte in Croce.»

Pierre Teilhard de Chardin, Il mio Universo, Verona 2002, pg. 90.

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