mercoledì, Dicembre 18, 2024

Deus duepuntozero. Ripensare la fede nel post-teismo (P.Gamberini SJ)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

«Lo Spirito di Dio ha riempito l’universo con le potenzialità che permettono che dal grembo stesso delle cose possa sempre germogliare qualcosa di nuovo.» (papa FrancescoLaudato si’, n. 80) 

«Come il monoteismo relativo cristiano rivelò la verità del monoteismo assoluto della tradizione ebraica, così il monismo relativo sta attuando la forma con cui il cristianesimo comprende se stesso nell’età post-secolare.» (Paolo GamberiniDeus duepuntozero)

PAOLO GAMBERINI, DEUS DUEPUNTOZERO. RIPENSARE LA FEDE NEL POST-TEISMO

Stiamo vivendo un’epoca non solo di cambiamenti (Papa Francesco), ma un tempo che esige una trasformazione nel modo di pensare e vivere la religione. La coscienza di fede delle nuove generazioni risulta essere sempre più secolarizzata, agnostica e indifferente: come e quale Dio annunciare? Allo stesso tempo la mistica e le recenti scoperte scientifiche (fisica quantistica e neuroscienze) ci dischiudono una visione della realtà che nel suo più profondo è quanto mai connessa e consapevole di se stessa. Siamo nell’era del post-teismo. A differenza dell’ateismo dei secoli scorsi, il post-teismo non rifiuta qualsiasi trascendenza ma solo quella di un Dio assolutamente separato dal mondo che interviene dall’esterno per salvarlo (teismo). Il cosmo non è fuori, ma è in Dio (panenteismo). Come comprendere le verità della fede cristiana a partire da questa “aggiornata” (Deus 2.0) prospettiva teologica? Lo scopo di questo libro è di intraprendere un esercizio di inter– e trans-disciplinarietà, integrando nel cammino di ricerca l’aspetto teologico, scientifico e mistico dei vari saperi, per offrire così una proposta di rilettura della fede cristiana.

Dalla Prefazione di Riccardo Battocchio:

«Il motivo per cui questo libro merita di essere letto anche da un teista (trinitario-relazionale) poco disposto ad abbandonare questo orizzonte è il fatto di trovarsi costantemente sottoposto a un pungolo intellettuale che lo costringe a mettere alla prova i propri argomenti, a coglierne i punti deboli, le possibili contraddizioni, le reali vie di uscita (non le vie di fuga). (…) Il libro è  un saggio di teologia sistematica: la proposta di un cammino serio, articolato, argomentato che è servito all’autore per pensare la propria e l’altrui esperienza di fede, e può servire a chi lo legge a instaurare un dialogo fra ciò che già pensa e ciò che un altro ha pensato sulla fede cristiana. È un saggio, un “tentativo”, frutto di un lavoro assiduo e prolungato che non vuole rimanere solitario ma si espone al dibattito pubblico. In casi come questo l’autore è anche un po’ “tentatore”: non come l’avversario, il satana, che vuole sedurre qualcuno per allontanarlo dal bene, ma come uno che “tenta”, che “prova” e “mette alla prova”, come si diceva sopra. Egli svolge così un servizio prezioso.
Fare teologia per questo mondo e per questo tempo – senza per questo essere schiacciati su questo tempo o da questo tempo – significa anche accettare di mettersi alla prova, di mettere alla prova e di essere messo alla prova. È la prova del logos, della parola che, in quanto umana, è insieme necessaria e inadeguata per rapportarsi alla realtà.»

Sommario:

Prefazione di Riccardo Battocchio – Introduzione

Capitolo I: Credere in Dio senza Dio

– Capitolo II: Cosa è la Parola di Dio

– Capitolo III: Gesù di Nazareth, l’uomo vivente

– Capitolo IV: La resurrezione senza miracolo

– Capitolo V: Non solo Gesù

– Capitolo VI: Salvezza senza sacrificio

– Capitolo VII: Il Cristo cosmico

– Capitolo VIII: Dio oltre Dio

– Capitolo IX: Perché pregare? 

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