domenica, Dicembre 22, 2024

Cosa rispondere a Draghi che dice: “L’Ucraina si deve difendere” (A.Marescotti)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Una difesa è tale quando riduce le sofferenze, i morti, i feriti, non quando li aumenta, ed è quello che sta avvenendo. Biden ha detto che occorre vincere e battere la Russia (cosa che si sta rivelando irreale); prima tutti dicevano “no all’escalation” ma poi è arrivato l’ordine: “Vincere”.

Che rispondere?

Giusto, vero. Ha ragione.

Ma una difesa è tale quando riduce le sofferenze, i morti, i feriti e i mutilati, non quando li aumenta, ed è quello che sta avvenendo con l’escalation militare conseguente al fatto che Biden ha lanciato la sfida e ha detto che occorre vincere e battere la Russia (cosa che si sta rivelando irreale); prima dicevamo tutti “no all’escalation” e poi è arrivato l’ordine di scuderia e la parola d’ordine è “vincere”.


Poi Draghi fa ironia: “La Russia è troppo forte, perché combatterla, lasciamo che si sottometta”.

Che rispondere?

La prima frase è vera (“la Russia è troppo forte”), e dalla prima frase discende una domanda che è (parole di Draghi, per mettere in ridicolo i pacifisti) “perché combatterla” ma che dovrebbe essere invece “come combatterla”. Quando si è meno forti non si deve accettare la sfida sul terreno che ti vede perdente, e infatti i partigiani combattevano, ma su un terreno che li vedeva avvantaggiati. Lo hanno fatto anche i talebani, che hanno vinto contro gli americani con un confronto militare asimmetrico, da “insurgents”. Sto ragionando non come pacifista ma sul piano strettamente tecnico-militare.


Infine “lasciamo che si sottometta” non l’ha detto nessuno. Ci si può ribellare anche con la disobbedienza civile. Se ci fosse la disobbedienza civile le sofferenze del popolo sarebbero elevate ma mai quanto ora. E il risultato in termini di solidarietà sarebbe non meno elevato della solidarietà attuale.


Io credo che la strada scelta da Zelensky per il suo popolo è simile a quella dei gruppi armati palestinesi. Voler sconfiggere Israele sul terreno in cui eccelle Israele, quello militare, è un disastro per la stessa causa palestinese. Si perde e basta.

Militarmente parlando le armi inviate dalla Nato all’Ucraina rendono più lenta l’avanzata della Russia in Donbass senza tuttavia fermarla.

riescono a salvare vite umane? No. Rendono più cruenta la guerra.

Gli ucraini infatti hanno visto aumentare le loro perdite. Non è più una guerra giustificata dal fine di salvare vite umane ma dallo scopo di tentare di infliggere più perdite a un avversario che avanza e che, a sua volta, fa la medesima cosa: infligge perdite al suo “nemico”.

Una faida.

22 giugno 2022, Alessandro Marescotti

https://www.peacelink.it/conflitti/a/49177.html

Note: Quali sono le perdite dell’Ucraina? https://www.repubblica.it/esteri/2022/03/21/news/perdite_alte_e_riserve_di_munizioni_che_scarseggiano_i_problemi_dellucraina_nella_guerra_con_la_russia-342261858/

Gli ucraini ammettono la perdita di mille soldati ogni giorno
https://www.editorialedomani.it/fatti/ucraina-russia-guerra-perdite-ucraine-mariupol-colera-caiv0emf

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