venerdì, Marzo 29, 2024

L’accompagnamento pastorale cattolico e la benedizione delle coppie omosessuali

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Estratto dal testo di Ewald Volgger OT*, contenuto nel saggio cattolico “Benediktion von gleichgeschlechtlichen Partnerschaften” (La Benedizione delle coppie omosessuali), curato da E. Volgger e F. Wegscheider (Austria), editore Puster, anno 2020, pp.7-14, liberamente tradotto da Antonio De Caro

 

Nella Commissione Liturgica dell’Austria si discute dal 2015 della benedizione delle coppie omosessuali. Da questo dibattito è emerso che su questo punto occorre fare presto chiarezza e possibilmente modificare il Magistero ufficiale (per esempio, i n.2357-2359 del Catechismo).

A tale scopo, occorre porsi in ascolto:

 

–         dell’esperienza reale delle persone omosessuali;

–         della teologia morale, anche rivedendo l’idea di “legge naturale”;

–         dell’esegesi biblica (i passi della Scrittura, interpretati in modo storico-critico, non possono effettivamente fondare un rigetto delle relazioni omosessuali);

–         della medicina e della sessuologia;

–         della psicologia e della sociologia;

–         della giurisprudenza;

–         della nuova sensibilità sociale ed ecclesiale su questi temi.

 

L’accompagnamento pastorale non può non tenere conto del fatto che le persone omosessuali sono ancora vittime di discriminazione, emarginazione, disprezzo, offesa, umiliazione. La Chiesa deve prendere con amore le loro difese e sostenerne la dignità umana e cristiana, per esempio assicurandosi che vengano accolte ed integrate nella vita della comunità.

Questo vale anche quando si tratta non solo di singoli individui, ma di coppie che prendono la decisione di vivere insieme, amandosi fedelmente. Spesso sono persone che, cresciute nelle comunità cristiane, vi svolgono anche incarichi e servizi, ma soprattutto “sperimentano nella liturgia la benedizione e l’amore di Dio come culmine e fonte della loro vita” (p. 10).

La speranza è che la Chiesa non opprima più le persone omosessuali, ma permetta loro di sperimentare la pienezza della vita attraverso la relazione con Cristo. Il piano della vita di fede e il piano della vita di relazione (che può esprimersi anche nella sessualità) vanno integrati e non separati.

La sessualità appartiene all’essenza della persona e deve poter essere vissuta in modo libero, cioè con amore e responsabilità, che comportano rispetto e cura per l’altro.

Una maggiore apertura della Chiesa farebbe bene non solo alle persone e alle coppie omosessuali, ma anche ai loro familiari ed amici.

La questione, quindi, non è se le coppie omosessuali debbano essere benedette, ma per quale motivo e in quale modo. La benedizione deve poter portare alla luce la grazia del battesimo: e ciò non deve avvenire a discrezione di alcuni, ma come responsabile e stabile norma, per tutti. Si tratta di una proposta coraggiosa, come quelle che papa Francesco esorta a fare.

Le proposte liturgiche avanzate in questo libro derivano da una teologia della benedizione e dalla conoscenza della storia della liturgia, anche presso altre confessioni cristiane.

 

* Ewald Volgger OT, è professore universitario e presidente dell’Istituto di Liturgia e Teologia dei Sacramenti alla Facoltà di Teologia, Privata Università Cattolica di Linz (Austria); professore ordinario di Liturgia presso la Scuola di Alta Formazione filosofica e teologica di Bressanone.

 

Articolo originale: https://www.gionata.org/laccompagnamento-pastorale-cattolico-e-la-benedizione-delle-coppie-omosessuali/

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