domenica, Dicembre 22, 2024

«L’egoismo alla fine travolgerà anche i paesi ricchi dell’Occidente»

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Intervista a padre Alex Zanotelli. «Gli stati che hanno tra il 10 e il 14% della popolazione si sono assicurati il 53% delle dosi di vaccino. Quello che conta non è la salute ma il profitto»

Dal 1965 al 2001 padre Alex Zanotelli ha partecipato a missioni in Africa (in Sudan, in Kenya), testimone dell’effetto che hanno le epidemie nel Sud del mondo: «L’egoismo alla fine ammazzerà anche noi» commenta a proposito dei vaccini anti Covid-19.

Le diseguaglianze così forti nella distribuzione che effetto producono?
I paesi ricchi, dal 10 al 14% della popolazione, si sono assicurati il 53% delle dosi, quello che conta non è la salute pubblica ma il profitto. L’India e il Sudafrica hanno proposto di togliere i brevetti, l’apertura di Biden sul tema può essere che dipenda da motivi di geopolitica ma resta il fatto che è un cattolico, può darsi che la dottrina sociale della Chiesa abbia avuto un peso, che sia presente come idea anche se non dichiarata in modo esplicito. La cosa che sorprende è che sembra più deciso di Obama: forse ha imparato, proprio quando era il vice di Obama, che tergiversare non porta a nulla.

Cosa ci dice la dottrina sociale della Chiesa?
Uso le parole di papa Francesco in Fratelli tutti: «La tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata. Il principio dell’uso comune dei beni creati per tutti è il primo principio di tutto l’ordinamento etico-sociale. Il diritto alla proprietà privata si può considerare solo come un diritto naturale secondario».

Le case farmaceutiche non sembrano disposte a cedere il loro vantaggio competitivo sui vaccini.
La pandemia tocca tutti, siamo stupidi se pensiamo di salvarci facendo morire gli altri. Il virus si incattivisce e torna a noi, sempre più pericoloso, attraverso le varianti. La salute è un bene comune, i vaccini sono stati sviluppati con i finanziamenti pubblici, è giusto distribuirli equamente. La funzione dello stato è proprio questa, intervenire con la sua autorità per chiedere un’equa distribuzione di beni sviluppati con la fiscalità generale. Big pharma vuole fare profitti ma in una situazione come questa lo stato ha l’obbligo di porre un argine. Purtroppo stiamo verificando ancora una volta che invece comanda la finanza, comandano le multinazionali. Il Sud deve avere la possibilità di produrre i vaccini di cui ha bisogno anche attraverso il trasferimento delle conoscenze.

Un’epidemia così violenta che effetto ha dall’altro lato del Mediterraneo?
Da anni assistiamo indifferenti all’apartheid sanitario, che è molto più devastante di quello economico. Ero in Africa quando è esploso l’Aids, le medicine c’erano ma solo per i ricchi, ho visto morire davanti ai miei occhi ragazzini di 13, 14, 16 anni. Semplicemente all’Occidente non interessa. Mai sviluppato un vaccino per la malaria nonostante i danni che produce, forse solo ora ci stiamo arrivando. Una malattia terribile come la lebbra ha ripreso a colpire perché si è prodotta la resistenza ai farmaci e non si investe nella ricerca di nuovi rimedi. Neppure i vaccini anti Covid mandiamo. È lo scandalo di un sistema di morte che permette al 10% del mondo di ingoiare il 90% dei beni. Avviene a tutti i livelli. L’Occidente vive su quanto sottrae al Sud del mondo e poi si volta dall’altra parte di fronte alle morti per Covid, per miseria, per guerra.

Adriana Pollice, il manifesto, 07.05.2021

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