giovedì, Novembre 21, 2024

500 anni fa Lutero a Worms (Claudio Geymonat e Gian Mario Gillio)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

«Momento chiave della storia della Riforma» secondo il professor Lothar Vogel della Facoltà valdese di Teologia

16-18 aprile 1521, 500 anni fa: Martin Lutero arriva a Worms, dove da gennaio è in corso la Dieta, l’assemblea dei principi del Sacro Romano Impero. L’assise ha come punto centrale dei temi di dibattito la Causa Lutheri, la discussione sulle tesi del monaco agostiniano, convocato per la ritrattazione di quanto reso pubblico oramai più di tre anni prima, il 31 ottobre 1517.

Il rifiuto di Lutero di abiurare porterà alla sua condanna e sarà una tappa decisiva nel processo di avvio della Riforma protestante, le cui idee già stavano incontrando grande attenzione fra le popolazioni tedesche.

In Germania il prossimo fine settimana sarà caratterizzato da commemorazioni, culti, spettacoli per ricordare l’evento.

Oggi, Venerdì 16 in particolare una celebrazione, senza pubblico ma trasmessa dal canale televisivo Swr, vedrà coinvolti il presidente della Repubblica federale Frank-Walter Steinmeier, il presidente della Chiesa evangelica in Germania, vescovo Heinrich Bedford-Strohm, e il vescovo cattolico di Magonza Peter Kohlgraf. Erano previste mostre, concerti, spettacoli teatrali: il vasto programma è stato purtroppo stravolto dalla pandemia; alcuni eventi sono stati rinviati all’estate e all’autunno, altri purtroppo hanno dovuto essere cancellati.

La sera di sabato 17 sulla pagina Facebook dell’emittente Swr sarà invece trasmesso un elaborato spettacolo multimediale relativo proprio alla visita di Lutero a Worms. In queste settimane i festeggiamenti sono già iniziati nelle città lungo il tragitto che condusse Lutero da Wittenberg a Worms: Lipsia, Erfurt, Eisenach, Francoforte.

Al professor Lothar Vogel, tedesco, che ha studiato teologia a Tübingen e Marburgo e dal 2006 è docente di Storia del Cristianesimo alla Facoltà valdese di Teologia di Roma chiediamo l’importanza di questo episodio: «La Dieta di Worms era la massima assise dell’impero germanico del periodo, con la presenza dell’imperatore Carlo V e di tutti principi tedeschi.

Giustamente questa apparizione di Lutero viene ricordata come un momento chiave della storia della Riforma. Se guardiamo alla magistrale presentazione del giovane Lutero scritta da Giovanni Miegge, troviamo una descrizione molto intensa di questo momento, in cui diventa visibile l’importanza della libertà di coscienza di un semplice monaco davanti alle grandi autorità del suo tempo.

L’apparizione di Lutero davanti alla Dieta diventa dunque un momento simbolico di affermazione di libertà.

Non dobbiamo dimenticare però che è stato anche momento piuttosto anomalo. Perché lui era già scomunicato da qualche mese con la bolla Exsurge Domine di papa Leone X: il processo ecclesiastico si era già concluso e l’attività secolare avrebbe dovuto semplicemente fare proprio questo giudizio della chiesa considerando l’eresia come crimine contro Dio e contro l’autorità al tempo stesso. Ma non proprio andata così, da un lato perché Federico di Sassonia proteggeva Lutero e poi perché Carlo V, quando eletto a re dai principi elettori aveva promesso di non metter al bando nessuno senza che fosse ascoltato prima dalla Dieta. Carlo V non aveva forse pensato al tempo di tale promessa alla possibile deflagrazione di una questione religiosa, ma ora si vede vincolato da questa promessa e forse anche tentato dalla prospettiva di poter allargare la sua autorità.

Dopo questa famosa e sofferta dichiarazione di Lutero si aprono trattative complicate e Carlo V emanerà il bando solo alla conclusione Dieta, oltre un mese più tardi, e non ne invierà nemmeno una copia al principe elettore di Sassonia consentendo a lui di dissimulare questa decisione, e si aprono in questo modo dialettiche importanti che andranno avanti per decenni. Anche questo è un effetto di questo momento molto significativo e simbolico».

Claudio Geymonat e Gian Mario Gillio, Riforma, 16 aprile 2021

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