O Signore Gesù, noi viviamo sempre più in un mondo di stranieri.
Lontani dalla loro cultura, dal loro paese, dagli amici, dalla famiglia, e anche dal loro Dio.
E assistiamo anche alla ricerca dolorosa di un luogo ospitale dove la vita possa essere vissuta senza timore e dove si possa trovare una comunità accogliente.
Aiutaci Signore ad ascoltare il grido degli esclusi e
dei dimenticati di questo mondo.
Ma, Signore Gesù,
la nostra società è sempre più gremita
di persone che temono, che stanno sulla difensiva,
che sono inclini a guardare l’altro con sospetto,
come un estraneo, come un nemico
che ci toglie il tetto, il pane, il lavoro
che è nostro.
Aiutaci Signore a farci strumenti di pace, di amore e di accoglienza per tutti.
Ma tu, o Signore, ci dici, anzi ci comandi
di considerare e trattare l’altro come un fratello,
offrendo lo spazio in cui possa sperimentare la fraternità,
e rivelare a noi la ricchezza della sua diversità.
Certo, accogliere l’altro è difficile.
Perché, in un ambiente dove si teme, e ci si guarda con sospetto,
non è facile mantenere il cuore aperto,
libero da paure e diffidenze.
Aiutaci Signore a liberaci dal pregiudizio, dal razzismo,
dai tanti egoismi che abitano il nostro cuore.
Allora ti preghiamo, o Signore,
fa che noi riconosciamo e accogliamo l’altro come un fratello,
come tu hai accolto gli operai dell’ultima ora.
Fa che, anche noi ci sentiamo ultimi accanto agli ultimi,
perché tutti ultimi siamo davanti a te,
e sempre bisognosi e dipendenti gli uni dagli altri.
E possiamo così essere primi nel tuo Regno di amore,
come tu ci hai promesso, o Signore.
Aiutaci Signore ad essere testimoni credibili del tuo Vangelo e tenaci costruttori del tuo Regno.
Don Paolo Michelini