La caduta di Jerry Falwell Jr., uno dei leader evangelici più influenti d’America
WASHINGTON — Il Comitato esecutivo della Liberty University gli ha imposto di prendersi «un periodo indefinito di aspettativa» e ha chiesto alla comunità «di pregare per Jerry, perché possa rispettare il disegno che Dio ha in serbo per lui e per la Liberty University». «Jerry» dice di essere dispiaciuto e promette di «fare il bravo ragazzo da adesso in poi». Messa così potrebbe essere tranquillamente la storiella di uno studente indisciplinato, di uno scherzo troppo pesante. Invece c’è di mezzo una figura influente della società americana, all’incrocio tra accademia, religione, militanza politica, business. Jerry Falwell Jr., 58 anni, avvocato, tre figli, fino a sabato 8 agosto era il presidente e il «dominus» della Liberty University, l’istituto privato fondato da suo padre, il Reverendo Jerry Falwell Sr., nella loro città natale, Lynchburg, Virginia. Ma soprattutto Jerry Falwell jr è uno dei sostenitori più convinti di Donald Trump. Lo ha appoggiato fin dall’inizio, arrivando a paragonarlo a Winston Churchill (agosto 2016), nonché a definirlo «un modello per i cristiani»: «Trump conduce una vita segnata dall’amore per gli altri, come Gesù ha insegnato nel suo Grande Comandamento».
Il caso nasce da una foto postata su Instagram, martedì 4 agosto. Jerry, si legge in didascalia, è in vacanza sul suo yacht: «Ci stanno venendo a trovare un sacco di buoni amici». Si vede Falwell con jeans e maglietta nera. La cerniera dei calzoni è aperta, la t-shirt sollevata all’altezza dell’addome. Oggettivamente non è un bello spettacolo. Con una mano il presidente cinge alla vita una ragazza in short; con l’altra regge un drink. La donna si chiama Kathleen Stone ed è impiegata alla Liberty University.
È uno scatto così scandaloso? Evidentemente sì, per l’ambiente che lo stesso Falwell ha contribuito a creare in modo decisivo. Lo statuto della Liberty University è molto rigido: i 120 mila studenti immatricolati non possono avere relazioni sessuali al di fuori del matrimonio, «come prevedono le prescrizioni bibliche». Vietate anche le pubblicazioni, i siti, le canzoni «con riferimenti sessuali o con immagini di nudo». Ancora: niente alcol nel campus, neanche una birretta a fine giornata, e così via.
Certamente i componenti del pio «Board of Trustees» dell’Università devono aver avuto un mancamento, quando hanno saputo che la foto del loro presidente, con la patta slacciata, era super cliccata sui social. Nel frattempo Falwell l’ha cancellata e si è scusato «con tutti»: «Era una festa in maschera, stavamo solo divertendoci un po’». Non è la prima volta che viene investito dalle polemiche. Nel luglio del 2014 fu sorpreso con la sua famiglia in un night club di Miami. Più di recente Michael Cohen, ex avvocato personale di Trump, ha raccontato di essere stato contattato diverse volte da Falwell per togliere dalla circolazione scatti compromettenti.
Per il momento Jerry resterà a casa e dovrà rinunciare al suo stipendio da circa un milione di dollari all’anno. Ma potrebbe essere una soluzione transitoria. La comunità più tradizionalista degli evangelici è in agitazione. Uno dei suoi leader è il deputato Mark Walker, della North Carolina, ex pastore con legami anche con la Liberty University, e dal 2019 vice presidente del gruppo repubblicano nella House of Representatives a Washington. Walker chiede seccamente le dimissioni di Falwell: «Il suo comportamento è agghiacciante».
E così quel clic sulla barca lussuosa è diventato rapidamente un problema anche per la Casa Bianca. Vedremo come reagirà Donald Trump. Falwell è una presenza fissa nella sua sceneggiatura elettorale. Ma bisognerà tenere conto degli umori tra gli evangelici. Secondo le ultime ricerche sarebbero circa il 47% della popolazione americana. E la grande maggioranza ha votato per Trump nel 2016.