Nell’ultimo Decreto Rilancio alla scuola italiana sono stati destinati un miliardo e 400 milioni. Per gli F35 invece 13 miliardi di euro.
Questo editoriale rilancia alcune cose scritte in un bell’articolo di Pasquale Di Paola e altre recitate nel recente show di Maurizio Crozza. Li ringraziamo entrambi per aver messo al centro del loro “messaggio” scuola e F35.
Che venga dedicata all’emergenza educativa una quantità di risorse dieci volte inferiore rispetto alla non emergenza militare è una contraddizione talmente stridente che riteniamo utile mettere a disposizione questo spazio web nella speranza di amplificarne ulteriormente la diffusione.
E veniamo ai dati dell’articolo di Pasquale Di Paola.
1.”Secondo i dati ufficiali dell’Ocse la nostra scuola occupa, tra tutti i Paesi europei, un mortificante e vergognoso ultimo posto per quanto riguarda la spesa pubblica destinata all’istruzione”.
2.”Occupiamo il non invidiabile ultimo posto per quanto riguarda il numero di laureati in Europa”.
3.”In compenso siamo al primo posto, con largo distacco, per quanto riguarda il tasso di abbandono scolastico”.
4.”Abbiamo il record negativo nel capitolo stipendio dei docenti che, sempre secondo l’Ocse, sono i più insodisfatti, i più anziani e con la peggiore retribuzione a livello europeo”.
5.”Un recente studio, sempre commissionato dall’OCSE tra gli studenti del vecchio continente di età compresa tra i 12 e i 26 anni, ci relega all’ultimo posto per quanto concerne le capacità di lettura considerate minime”.
La risposta a questa emergenza scuola?
Nell’ultimo Decreto Rilancio alla scuola italiana sono stati destinati un miliardo e 400 milioni.
Facciamo un confronto con gli F35?
“Un decimo di quanto stanziato, oltre 13 miliardi, per i bombardieri F35″, sottolinea Di Paola, che aggiunge: “Cifre che portano a dedurre che per i nostri lungimiranti governanti questi bombardieri hanno importanza e priorità dieci volte superiore a quelle della scuola”.
Ogni altro commento è semplicemente superfluo.
E adesso guardatevi Crozza: buona visione.
Note: E’ del tutto evidente che quell’investimento sugli F-35 è un investimento pluriennale, ma anche quello sulla scuola doveva essere un investimeno pluriennale, di fronte a un’emergenza, per rimettere a posto strutture che cadono a pezzi, per garantire livelli di sicurezza e per fornire a tutti gli studenti gli strumenti e le connessioni per passare alla digitalizzazione della didattica. I soldi per digitalizzare i militari ci sono, quelli per digitalizzare i nostri studenti li dobbiamo ancora vedere.