Nel giugno 2019 l’Assemblea federale della KFD (Associazione delle donne cattoliche in Germania) ha adottato all’unanimità il documento dal titolo: “gleich und berechtigt”/”uguali e a pieno diritto”: accesso delle donne a tutti i servizi e gli incarichi nella Chiesa” – una pietra miliare per l’associazione. In occasione del primo anniversario, la Presidente federale della KFD Mechthild Heil fa il punto della situazione, anche in relazione alle esperienze della crisi dovuta al Coronavirus.
Un bilancio di metà percorso…
L’Assemblea Federale dell’Associazione delle donne cattoliche in Germania (KFD) nel giugno 2019 è stata, secondo la valutazione a posteriori della Presidente federale Mechthild Heil qualcosa di storico e innovativo per l’intero movimento. Le 92 delegate, non solo hanno dato il via libera (all’unanimità!) al nuovo documento “uguale e a pieno diritto” che segna una forte presa di posizione sul ruolo delle donne nella Chesa cattolica; ma hanno anche gettato le basi per una nuova “offensiva/programmazione” associativa pensata su più anni: il primo anno di questo programma è stato dedicato alla richiesta di una Chiesa dove possa vigere la parità e dove la discriminazione di genere venga abolita… tutto questo con lo slogan “Frauen, worauf wartet Ihr?”/”Donne, cosa state aspettando?
La “Croce porpora” si afferma come simbolo
Questo semplice segno si è “imposto” (sulla scena ecclesiale e pubblica in Germania) come nuovo simbolo della richiesta di accesso delle donne a tutti i servizi e gli incarichi nella Chiesa cattolica. Infatti la KFD ha introdotto la “Croce porpora”/”Purpurkreuz” proprio per questo… “Vediamo che la Croce porpora sta lentamente diventando il simbolo della richiesta di una Chiesa dove viga l’uguaglianza tra i sessi. Nei social media è sempre più presente come logo dei contributi di persone che la usano per esprimere la propria solidarietà e il proprio desiderio di una Chiesa che riconosca pari dignità a donne e uomini nello scoprire le loro vocazioni. Questo ci rende molto felici e ci dà grande forza”, ha detto la Presidente Heil.
Il successo del simbolo si riflette anche nei numeri: una raccolta firme Per una Chiesa dove si realizzi la parità di genere, lanciata all’inizio dell’Assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale tedesca (DBK) a Fulda (nel settembre 2019), ha raggiunto le 115.000 firme entro la fine dell’anno. Insieme ad altre 16.000 firme dell’Associazione “sorella” KDFB, queste sono state consegnate al Presidio del Cammino sinodale in occasione dell’Assemblea plenaria primaverile della DBK a Magonza il 2 marzo 2020.
Un segno visibile ed identificativo per chi sceglie di portarlo…
La “Croce porpora” è stata distribuita in forma di piccola spilla a più di 130.000 persone (a giugno), facendo così una chiara dichiarazione: Sotto questo segno la KFD si colloca nella tradizione della prima cristiana europea, Lydia. Lydia infatti era una mercante di porpora, così questo colore è diventato un prezioso “status symbol”.
“In questo modo facciamo riferimento a quella dignità che meritiamo, infatti questo colore è simbolo anche degli alti prelati della Chiesa cattolica, e vogliamo esprimere un concetto chiaro: Dio ci ha dato la stessa dignità, quindi non è diritto di nessuno negarci vocazioni e carismi solo perché siamo donne”, ha detto la Heil.
Vocazioni e carismi delle donne
Secondo la Heil, queste vocazioni e carismi sono state recentemente dimostrate nella crisi scatenata dal virus Corona. Molti gruppi della KFD hanno sviluppato iniziative digitali, hanno registrato momenti di preghiera e celebrazioni in video, hanno appeso preghiere alle porte delle chiese o invitato a partecipare a catene di preghiera virtuali. Tutto questo è diventato evidente in modo impressionante in occasione della “Giornata dell’apostola Giunia”: in maggio dodici guide spirituali della KFD hanno partecipato alla prima giornata nazionale delle “predicatrici” e hanno predicato, tra le altre cose, durante le messe. (vedi anche: https://donpaolo.it/2020/05/in-germania-alla-domenica-predicano-le-donne-due-nella-sola-diocesi-di-munster/)
“Non c’è prova più chiara del fatto che le donne sono sistematicamente rilevanti per la Chiesa e che non solo danno forma alla vita spirituale, ma svolgono anche un ruolo decisivo in essa. Speriamo che questo venga finalmente riconosciuto formalmente da un’ordinazione come diaconessa o sacerdotessa”, ha concluso la Heil. L’Associazione è consapevole che la crisi attuale pone molte domande importanti ma la Presidente ha anche aggiunto: “Noi donne non vogliamo solo servire nella Chiesa, ma anche assumerci responsabilità e ruoli decisionali”.
La speranza nel Sinodo
L’Associazione nutre quindi grandi speranze per il cammino sinodale, il processo biennale di rinnovamento della Chiesa cattolica da parte della DBK (Conferenza episcopale tedesca) e del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK). Partecipando a due forum e a numerosi eventi/incontri pubblici, la KFD sta facendo sentire la sua voce e richiama l’attenzione sulle continue ingiustizie che continuano ad avere luogo nella Chiesa, tra questi: i casi irrisolti di abusi, la disuguaglianza di potere decisionale tra clero e laici, e il divieto di predicare per i laici durante la Messa.
L’Assemblea federale del 2020 è stata rinviata a causa della pandemia. Si terrà invece sabato 19 settembre, come conferenza di un giorno a Magonza.
15 giugno 2020
(Liberamente tradotto da don Paolo Zambaldi)