VITERBO-ADISTA. Le forze dell’ordine siano formate alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza. È la proposta di Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera di Viterbo, in una lettera indirizzata direttamente alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.
«Gentilissima ministra dell’Interno – scrive Sini –,
la tragica morte di George Floyd segnala ancora una volta la necessita’ che le forze dell’ordine siano formate non solo – ed ovviamente – al rispetto delle leggi vigenti e dei diritti umani, ma anche alla conoscenza e all’uso delle risorse che la nonviolenza mette a disposizione.
La nonviolenza, come insieme di saperi, di tecniche, di strumenti interpretativi ed operativi di estrema efficacia particolarmente nelle situazioni piu’ critiche e conflittuali, costituisce un patrimonio di conoscenze teoriche e pratiche di immensa utilita’ particolarmente per chi si trova a dover affrontare situazioni di estrema difficolta’ e concreto pericolo.
Proprio perche’ gli appartenenti alle forze dell’ordine si possono trovare a dover agire in situazioni consimili, a maggior ragione sarebbe assai giovevole una loro specifica formazione alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza.
Gia’ in passato in Italia si sono svolte a livello locale alcune esperienze formative in tal senso; ed a piu’ riprese fin dal 2001 sono state presentate alcune proposte di legge a tal fine; e piu’ volte si sono svolti dibattiti pubblici auspicanti tale scelta; su tutto cio’ mi permetto di sottoporre alla sua attenzione alcuni essenziali materiali orientativi che allego in calce a questa lettera.
Tutto quanto precede premesso, vorrei pertanto pregarla, gentilissima Ministra dell’Interno, di voler considerare l’opportunita’ di promuovere un’iniziativa per la formazione delle forze dell’ordine alla conoscenza e all’uso delle risorse della nonviolenza; valutera’ lei attraverso quali specifiche forme.
Naturalmente metto a sua disposizione, qualora le potesse essere utile, l’ulteriore documentazione in merito prodotta, promossa e raccolta lungo oltre un ventennio dal Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera di Viterbo».