domenica, Dicembre 22, 2024

Dalle piazze alle case, un 25 Aprile «virale» per la nuova Resistenza

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

25 aprile. Nel 75esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, per la prima volta non ci sarà alcun corteo, solo eventi online. Le celebrazioni ufficiali questa mattina a Roma, Milano e in tutte le città, alla presenza solo dell’Anpi

 

Per la prima volta da che Liberazione è Liberazione, festeggeremo questo 25 Aprile ciascuno dalla propria segregazione, senza cortei e senza manifestazioni di piazza se non le celebrazioni ufficiali che si svolgeranno questa mattina a Roma, Milano e in tutte le città italiane, alla presenza solo dell’Anpi, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria. Ma come spesso accade, l’imprevisto che ci sbarra la strada ci devia su un’alternativa che potrebbe rivelare anche belle sorprese, e se non altro ci costringe ad una rinnovata e più consapevole pratica di memoria e di condivisione dei valori su cui è nata la nostra Repubblica.

Succede così che, causa Coronavirus, la festa per il 75esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo si trasferisce nelle case, corre sul web e diventa evento social, per definizione globale ancorché virtuale. E – almeno questo è l’augurio – dalle strade per pochi si sposta nelle case di molti, sui balconi, in ogni quartiere, in ogni strada, in ogni città, in ogni borgo.

UN 25 APRILE “VIRALE” e corpuscolare, dunque, sia pure rispettando le norme del lockdown, durante il quale i cortei virtuali, i concerti, i video messaggi, gli appuntamenti collettivi si moltiplicano e confluiscono sulla piattaforma www.25aprile2020.it dedicata all’evento #iorestolibero, pensato per «unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche».

Un’iniziativa promossa da Repubblica, La Stampa, Radio Popolare, il manifesto, Avvenire, il Comune di Torino e il Consiglio regionale del Piemonte, e alla quale hanno aderito «1300 protagonisti italiani della cultura, della società civile, dello spettacolo e dello sport». Personalità che durante la giornata si alterneranno in dirette, live e attività che saranno promosse sui canali social e sui siti web dei promotori.

Ma l’appuntamento per tutti è alle 14,30 quando tutti i partner trasmetteranno l’evento clou: «Inizieremo con l’Inno di Mameli cantato da Tosca, a seguire l’attrice Lella Costa introdurrà gli interventi di Carla Nespolo, presidente Anpi, Maria Lisa Cinciari Rodano, staffetta partigiana, e Sara Diena di Fridays for Future Italia. Chiuderemo intonando Bella Ciao alle 15:00 insieme ad Anpi».

Subito dopo sul sito e sulla pagina Facebook del manifesto «25 intellettuali, personaggi dell’arte, della cultura e della scienza si caleranno nei panni del Presidente del Consiglio, per pronunciare il discorso alla nazione di un Governo che non c’è, ma che è quello che invece servirebbe: il Governo Necessario». Successivamente, da oggi stesso, «i lettori del manifesto potranno discutere questi “Discorsi alla Nazione”, per creare un testo che possa essere la base di una nuova rinascita».

MA LE INIZIATIVE VIRTUALI sono tantissime: dal lungo live di Roma Capitale (la sindaca Virginia Raggi ha cominciato già ieri le celebrazioni con la presidente della comunità ebraica romana Ruth Dureghello per rispetto dello Shabbat) alla diretta Fb della commemorazione del sindaco di Milano, Giuseppe Sala; dalla piattaforma online con storie, immagini e voci della Resistenza www.milanolibera.it, realizzata dall’ Istituto nazionale Ferruccio Parri e dall’Anpi, in collaborazione con il Comune di Milano, al «Bella ciao» collettivo organizzato dagli «Archivi della resistenza» o il concertone di «Materiali resistenti».

Non c’è spazio, non c’è attenzione, non ce n’è per i neofascisti e le estreme destre che tentano le solite provocazioni. C’è un’Italia da rimettere in piedi, la bussola per fortuna la abbiamo già, scritta nella Costituzione.

 

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