4 – GESÙ È CROCIFISSO E SPOGLIATO
INNO
Con amore immenso ci hai amati,
o Signore, nostro Dio;
con una pietà immensa e sovrabbondante hai avuto pietà di noi,
Padre nostro, nostro Re.
In grazia dei padri nostri che hanno avuto fiducia in te,
e che tu solo hai istruito nei precetti della vita,
facci grazia e donaci il tuo insegnamento.
Illumina i nostri occhi con la tua Legge,
avvinci i nostri cuori ai tuoi insegnamenti,
unificali nell’amore e nel culto del tuo Nome,
affinché non abbiamo mai ad arrossire.
Poiché Tu sei il Dio che dispensa la salvezza
e ci hai eletti fra tutti i popoli e tutte le nazioni
e ci hai avvicinati al tuo grande Nome che è verità per sempre
affinché noi ti lodiamo e proclamiamo che tu sei unico nell’amore.
Ascolta Israele: il Signore nostro Dio, è l’unico Signore.
Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore,
con tutta la tua anima e con tutte le tue forze.
Queste parole che oggi ti ho detto restino impresse nel tuo cuore.
Tu ripeterai queste parole ai tuoi figli;
gliele dirai sia stando seduto nella tua casa che camminando per strada,
sia coricato che in piedi.
Le attaccherai alla tua mano come un segno,
sulla tua fronte come un pendaglio;
le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.
Veramente tu sei il Signore, Dio nostro e dei nostri padri,
nostro Re e Re dei nostri padri, nostro Redentore e Redentore dei padri nostri;
nostra Roccia e Roccia della nostra salvezza,
nostro Liberatore e nostro Soccorritore; eterno è il tuo Nome!
Non c’è Dio all’infuori di Te. Da sempre tu fosti l’aiuto dei nostri padri
e dopo di essi scudo e salvezza dei loro figli
di generazione in generazione.
Nelle altezze eterne è la tua dimora,
i tuoi giudizi e la tua giustizia giungono alle estremità della terra.
Beato l’uomo che ascolta i tuoi precetti
e che pone la Legge e la tua Parola nel suo cuore.
Veramente tu sei il Signore del tuo popolo,
Re potente nel sostenere la tua causa.
Veramente Tu sei il primo e l’ultimo:
all’infuori di Te non abbiamo alcun Re e Salvatore.
Liberamente tratto dallo Shemà Israel (liturgia ebraica)
INVOCAZIONE
Di fronte al tuo corpo denudato e umiliato. Comprendiamo davvero che tu sei il Dio-con noi, Signore. Debole, senza scudo e senza corazza. Armato solo e unicamente del tuo amore per noi.
Tutti: Rivestici Signore dei panni dell’amore gratuito
PAROLA
Mc 15, 22-25; Gv 19,23-24
22 Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, 23 e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere. 25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. 24 Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti
e sulla mia tunica han gettato la sorte.
E i soldati fecero proprio così.
ANNUNCIO
E lo crocifissero. Ecco cosa può arrivare a fare l’uomo a un suo fratello. La morte in croce è la più lenta e la più atroce di tutte. E più si resiste dimostrando energie inaspettate e più si soffre. E’ l’agonia del mondo intero che condensa, nel sangue di un solo uomo, piaghe mai sanate dalla giustizia.
Ormai quell’uomo è abbandonato da tutti, lui che per primo ha voluto attraversare la solitudine per non essere estraneo a nessuno.
Ora stanno crocifiggendo un uomo comune in carne ed ossa e lì Dio rivela il suo vero volto. Inconfondibile il suo stile: nessun trionfo e nessuna arroganza, nessun successo e nessuna vittoria sull’altro.
La sua chiesa saprà assumere lo stesso stile di un Dio umile e debole fino all’estremo? Il cristiano saprà conservarlo evitando una religione civile che sostituisce l’etica alla croce?
Su quel legno muoiono tutte le vittime della storia.
E quando siamo noi a fare vittime, ci prestiamo alla logica della condanna e della violenza, dell’esclusione e dell’oppressione allontanandoci irrimediabilmente dal progetto solidale di Dio.
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