venerdì, Marzo 29, 2024

Il poeta… (Franz Kafka)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

“Lei descrive il poeta come un essere di natura straordinaria con i piedi per terra e la testa persa tra le nuvole.

Naturalmente è un’immagine che ricorre nei canoni rappresentativi convenzionali della piccola borghesia. 

É un’illusione suscitata da desideri segreti, e non ha niente in comune con la realtà. Nella realtà il poeta è sempre più piccolo e più debole della media della società.

Per questo motivo sente molto più degli altri uomini il peso dell’esistenza terrena.

Per lui il canto è solo un modo di urlare.

Per l’artista l’arte è una sofferenza, attraverso la quale egli si libera per affrontare una sofferenza nuova.

L’artista non è un gigante, bensì un uccello dalle piume più o meno sgargianti chiuso nella gabbia della propria esistenza.”

 

Da “Conversazioni con Kafka” – Gustav Janouch – Ed. Guanda, 1991

 


 

Franz Kafka (3 luglio 1883, Praga Boemia – 3 giugno 1924), è stato uno dei più famosi scrittori della Boemia, che all’epoca faceva parte dell’Impero Austro-Ungarico. Non è considerato praticamente uno scrittore Ceco, dal momento che ha scritto per lo più in tedesco ma neanche può considerarsi autore tedesco in quanto ha vissuto quasi tutta la sua vita in Boemia.

Kafka nacque il 3 luglio 1883 in una famiglia ebrea della media borghesia di Praga. Suo padre era il mercante Galanteriewaren Hermann Kafka (1852-1931) e sua madre era Julie Löwy (1856-1934). Dal 1889 al 1893, Franz Kafka frequentò la Deutsche Knabenschule in Fleischmarkt a Praga e si diplomò nel 1901. Frequentò giurisprudenza e si laureò nel 1906, poi cominciò a lavorare presso un’agenzia di assicurazioni. Iniziò a scrivere nel tempo libero. Nel 1917 cominciò a soffrire di tubercolosi, che gli causò frequenti convalescenze durante le quali era curato dalla famiglia.

La relazione di Kafka con il padre autoritario è un tema importante nelle sue opere. Nel 1923 si trasferì temporaneamente a Berlino nella speranza di allontanarsi dall’influenza della famiglia e potersi dedicare allo scrivere. La sua tubercolosi peggiorò; ritornò a Praga poi si recò per le cure in un sanatorio presso Vienna dove morì il 3 giugno 1924. Il suo corpo fu riportato a Praga dove fu cremato l’11 giugno 1924 nel nuovo cimitero ebraico di Praga-Zizkov.

Kafka pubblicò solo qualche racconto durante la sua vita, poca parte del suo lavoro e quindi del suo stile attirò l’attenzione fino a dopo la sua morte. Prima di morire, diede istruzioni al suo amico ed esecutore testamentario Max Brod di distruggere tutti i suoi manoscritti e di assicurarsi che non avrebbero mai visto la luce del sole. Ciononostante, Brod non seguì le istruzioni di Kafka e soprintendette alla pubblicazione della maggior parte dei suoi lavori che presto attrassero l’attenzione della critica.

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