Eugenio Melandri c’è sempre stato
Dalla prima battaglie per l’obiezione di coscienza ed il servizio civile, fino alla Campagna per la Difesa civile non armata e nonviolenta, ci siamo sempre trovati fianco a fianco.
Lo ricordiamo mentre celebra Messa, da padre missionario Saveriano, davanti ai cancelli della base militare di San Damiano, a Piacenza, contro i Tornado.
Come direttore di Missione Oggi, con Nigrizia e Azione nonviolenta, è stato protagonista dell’impegno culturale e militante per la nascita e la crescita del movimento per la pace, impegnato a Comiso e nella grandi mobilitazioni contro i missili nucleari. È stato tra i primi firmatari e promotori della campagna per l’obiezione fiscale alle spese militari e per il disarmo unilaterale.
Quando sceglie l’impegno politico, da parlamentare europeo e nazionale, la sua azione si allarga oltre i confini italiani e europei, con lo sguardo particolarmente rivolto all’Africa. Fonda l’associazione Senzaconfine e coordina la campagna Chiama l’Africa.
L’abbiamo sentito al nostro fianco anche in questi ultimi tempi. Ha voluto condividere con molti di noi la sua condizione umana di fragilità per la malattia che l’ha colpito e la sua gioia spirituale per essere stato nuovamente accolto amorevolmente nella chiesa a celebrare la sua ultima Messa.
Quando morì il comune amico Alexander Langer, Eugenio Melandri scrisse queste parole, che oggi noi facciamo nostre, e rivolgiamo a lui: “Hai rotto ogni frontiera. Non hai mai accettato di far parte di una etnia, di un gruppo. La tua etnia era l’umanità. Per questo eri divenuto il punto di riferimento di tanti gruppi, di quella rete di gruppi di solidarietà che attraversa l’Italia e l’Europa: ‘ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto, finchè non riposa in te’. Sei stato inquieto, mai pago. Che ora la fatica diventi riposo e l’inquietudine pace“.
Ci sei sempre stato per la pace, Eugenio, ed ora sei in pace con il tuo Signore.
Movimento Nonviolento