MADRID-ADISTA. E infine è giunta la decisione del Tribunale Supremo spagnolo sull’esumazione delle spoglie del dittattre Francisco Franco: fuori dal Valle de los Caídos, il mausoleo delle vittime della Guerra Civile (1936-1939). Sarà sepolto nel cimitero di Mingorrubio (alle porte di Madrid) dove son già tumulati militari franchisti di alto rango, essendo il borgo omonimo costruito negli anni ’60 per ospitare i militari appartenenti alla scorta di Franco e le loro famiglie. Dunque è stato respinto il ricorso presentato dalla famiglia del dittatore contro la decisione del governo di Pedro Sánchez. Irriducibili, gli eredi del dittatore hanno già annunciato che si appelleranno al Tribunale europeo dei Diritti Umani.
Stamattina, durante la seduta del Tribunale Supremo, gli aderenti alle oltre 100 organizzazioni in difesa della Memoria Storica hanno dato vita ad una manifestazione proprio alle porte dell’organo garante della Costituzione. In particolare, l’Associazione per il recupero della Memoria Storica ha annunciato che procederà contro il governo se i resti del dittatore dovessero rimanere in suolo pubblico, contravvenendo alla legge del 2007, promossa dal governo socialista di José Luis Zapatero, che ha reso obbligatoria la rimozione in tutte le amministrazioni e i luoghi pubblici di simboli, targhe e monumenti che ricordano il regime franchista. A ragione l’avvocato dei Franco ha rilevato che scopo del governo socialista, oggi, come allora, è di vietare, per l’interramento del dittatore, «qualsiasi luogo che possa essere visitato». Al Valle, i nostalgici del regime franchista che si recavano sulla tomba del caudillo godevano di fin troppa e improponibile visibilità.
Per quanto riguarda la Chiesa, tanto quella che è in Spagna quanto la Santa Sede, non ci son problemi, avevano già dichiarato che avrebbero accolto la decisione della Corte qualsiasi essa fosse. Lo stesso ha fatto il priore del Valle de los Caídos, Santiago Cantera, pur se si è opposto fin dall’inizio alla traslazione della salma in altro luogo.