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Israele escluso dalla “Lista della vergogna” delle Nazioni Unite

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Al Ray/Imemc. L’ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite ha espresso il suo sgomento a seguito della non inclusione di Israele da parte del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres nella sua “Lista della vergogna”, che comprende paesi che commettono gravi violazioni contro i bambini.

Riyad Mansour ha affermato che Israele non è stato incluso nonostante i numeri e le statistiche del rapporto presentato sulle gravi violazioni messe in atto dalle forze di occupazione contro i bambini palestinesi.

Sabato 3 agosto, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha tenuto , a New York, una sessione speciale durante la quale i suoi membri hanno discusso il rapporto annuale delle Nazioni Unite sulla situazione dei bambini in tempi di conflitto.

Il rapporto includeva oltre 24.000 violazioni contro i bambini nel 2018, messe in atto in circa 20 paesi, riferisce.

Per quanto riguarda l’infanzia palestinese, il rapporto afferma che il numero di bambini uccisi o feriti, a partire dal 2014, è arrivato al suo massimo storico nel 2018: sono stati uccisi 59 bambini, 56 dei quali dall’esercito israeliano, e feriti 2.756 (2.514 ragazzi e 242 ragazze), la maggior parte dei quali durante la Grande Marcia del Ritorno. Le lesioni includono sia disabilità permanenti che amputazione di arti.

Secondo il rapporto, 203 bambini sono stati imprigionati nelle carceri israeliane, la maggior parte dei quali in detenzione amministrativa, senza alcun capo d’accusa né processo.

Alla fine di dicembre 2018, 87 bambini sono stati condannati a scontare una pena nelle carceri israeliane per aver resistito all’occupazione, e sono soggetti a dure condizioni di detenzione nonché a maltrattamenti.

Nonostante tutti questi numeri, le Nazioni Unite non hanno incluso Israele nella loro lista e i Palestinesi hanno espresso grandemente la loro insoddisfazione e disapprovazione.

“Il segretario generale delle Nazioni Unite dovrebbe includere Israele nell’elenco della vergogna e aggiungerlo ai paesi che commettono atti orrendi, specialmente contro i bambini”, ha detto Mansour prima della sessione.

Non includere Israele nell’elenco mina gli sforzi che mirano a porre fine alle violazioni criminali contro i bambini di tutto il mondo e mette in dubbio la credibilità dell’elenco stesso, sottolinea Mansour, aggiungendo che questa situazione rende anche l’elenco soggetto a critiche mettendo in pericolo la vita dei bambini palestinesi a causa della mancata attribuzione di alcun tipo di responsabilità nei confronti di Israele.

“L’incapacità delle Nazioni Unite di inserire nella lista nera Israele, nonostante la pressione esercitata da molte e importanti organizzazioni ed esperti sui diritti umani, inclusi i relatori speciali delle Nazioni Unite, dimostra l’incapacità del sistema internazionale di attribuire responsabilità ai criminali, confermando dunque la copertura internazionale incessantemente offerta al potere occupante“, ha affermato il membro del comitato esecutivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) Hanan Ashrawi.

Ha fatto riferimento alla lunga documentazione su Israele inerente alle violazioni dei diritti umani contro i bambini palestinesi.

“Chiudere un occhio sui crimini israeliani e non applicare tali standard di responsabilità incoraggia il potere occupante a intensificare le sue flagranti violazioni contro il nostro popolo, compresi i bambini, aumentandone pertanto l’impunità”, ha aggiunto.

 

InfoPal news agency, 8/8/2019

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