La seconda edizione bolzanina della Pastasciutta antifascista di Casa Cervi si tiene presso il Bistro 12 via Cassa di Risparmio 12/c.
Offerta libera a partire da 25 euro
(15 per studenti, minorenni, precari e disoccupati)
Prenotazioni entro 22 luglio
anpi.altoadige@gmail.com
3386247717
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3357981194
Panzanella, 3 tipi di vino di qualità scelti da un Sommelier antifascista, Pastasciutta alla Bolognese (sugo a base di carne) o alla Casa Cervi (condimento a base di burro, parmigiano e “altro” adatta ai vegetariani)
Indicare nella prenotazione la scelta.
Letture e testimonianze su attualità della Resistenza, impegno civile per attuare principi eguaglianza e solidarietà Costituzione contro razzismo, xenofobia,, neofascismi… 90 anni dalla nascita di Anna Frank, 100 anni dalla nascita di Primo Levi…
Alla caduta del Fascismo, il 25 luglio del 1943, fu grande festa a Casa Cervi, come in tutto il Paese. Una gioia spontanea di molti italiani che speravano nella fine della guerra, nella morte della dittatura. La Liberazione verrà solo 20 mesi dopo, al prezzo di molte sofferenze. Ma quel 25 luglio, alla notizia che il duce era stato arrestato, c’era solo la voglia di festeggiare. A Campegine, i Cervi insieme ad altre famiglie del paese, portarono la pastasciutta in piazza, nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e alla “birocia” che aveva portato la pasta. Tutti in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi a burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano prima di tutto un pasto di lusso. C’era la fame, ma c’era anche la voglia di uscire dall’incubo del fascismo e della guerra, il desiderio di “riprendersi la piazza” con un moto spontaneo, dopo anni di adunate a comando e di divieti. Di quel 25 luglio, di quella pagina di storia italiana è rimasto poco nella memoria collettiva. Eppure c’è stato, in tutta Italia e in quella data, uno spirito genuino e pacifico di festa popolare: prima dell’8 settembre, dell’occupazione tedesca, della Repubblica di Salò. Prima delle brigate partigiane e della Lotta di Liberazione.
A settantantasei esatti da quella data di svolta, e da quella festa spontanea, vogliamo ricordare ancora una volta la ricorrenza di una delle date cruciali di quel tumultuoso 1943 con una serata festosa e popolare, ma anche ricca di contenuti e valori da riportare all’attualità.