Se n’é andata un gioiello di donna, una delle donne d’esempio per tante altre. In Senegal si dice quando una vecchia persona muore, muore una biblioteca. Con Agnes Heller é quello ed altro. Francesco Comina, giornalista bolzanino e pacifista conosciuto, l’ha conosciuta bene e le ha dedicato un necrologio molto affettuoso.
Eine der großen Philosophinnen unserer Zeit ist von uns gegangen: Agnes Heller. Sie war eine Frau, die auch bei uns in Südtirol inspiriert und bewegt hat. Sissi Prader, Leiterin des Frauenmuseums Meran, hatte mehrfach mit ihr zu tun und ihr einen Nachruf gewidmet.
Grazie Agnes Heller per questa sacra amicizia
Cara Agnes, te ne sei andata con la corrente del lago. Non resistevi al richiamo dell’acqua. Mai. Ogni volta che c’era l’occasione ti buttavi. Ed eri felice. Ti sei buttata nel lago di Caldaro, nel lago Maggiore, nel lago di Garda. Per non parlare del mare.
Ricordavamo spesso la bella nuotata che abbiamo fatto a Fano a settembre del 2012. Mi raccontavi che ti eri buttata perfino nel Rio delle Amazzoni. L’acqua per te era vita, bellezza, movimento.
Ci siamo sentiti due giorni fa. Mi hai scritto: „Sono al Balaton, nuoto, sto bene“. Non vedevi l’ora di partire per il nostro tour di settembre a portare in giro per le città italiane il libro sull’amore, che abbiamo appena stampato, dove c’è pure il tuo testo inedito in ricordo di Anna Frank.
L’amore, la bontà, la bellezza, l’amicizia, la prossimità non erano per te solo categorie del pensiero. Erano valori del vivere. L’amicizia stava davanti a tutto, prima dei libri, delle conferenze, delle lezioni. Prima veniva l’amicizia. Ecco perché per te era più importante condividere una cena di pesce sul mare che tante parole buttate nei corridoio di qualche unversità o nelle aule di qualche accademia. Perché è li che si determina la vita, la parola, il senso dell’umano.
Anche quando ero a Berlino e tu venivi invitata di qui e di lì, mi chiamavi sempre e mi dicevi: „Andiamo a visitare un museo, facciamo un giro, mangiamo qualcosa in un bel posto“. E io correvo con la bici o la macchina a prenderti. Quanti viaggi! Quante gite! Quante visite a città, mostre, musei! Ho migliaia di aneddoti.
Abbiamo anche riso tantissimo, come a settembre dello scorso anno quando eravamo a Ravenna sul mare e abbiamo riso che quasi mi andava di traverso il cibo. Eri una delle persone più centrate che io abbia mai conosciuto. Contemplavi la natura, i paesaggi e vivevi intensamente ogni cosa. Vivevi l’attimo con una dilatazione infinita, come se fosse eterno.
Ora ci rimane la tua lezione, non solo la grande opera che rileggeremo con passione, ma soprattutto la vita. E questa vita continua…
IL LIBRO:
A marzo ci siamo ritirati nel monastero del bene comune di Sezano (con la complicità anche di Genny Losurdo) per fare un lungo dialogo sul tema dell’amore in vista di un libro che è uscito da poco, “Il demone dell’amore. La grande filosofa al cospetto di un sentimento che infiamma“ (Gabrielli editori, 2019).
Agnes è riuscita a vedere la bozza definitiva ed era entusiasta. Contenta di questo lavoro sull’amore („avete fatto un libro bello e simpatico“ mi ha scritto) e sul tour che avevamo fissato dal 12 al 22 settembre per promuovere il libro. E se n’è andata come un fulmine a ciel sereno. Ma il tour lo faremo e credo che sarà ancora più importante perché quel regalo del libro e l’amore che Agnes ha seminato in tutto il mondo, non scompaia anch’esso nelle profondità del lago, ma si faccia vita, relazione, simpatia. Insomma, si faccia storia.
Francesco Comina