Il colpo di scena nelle indagini sul caso dello stupro della quindicenne sui prati del Talvera a Bolzano. La minorenne voleva attirare l’attenzione del suo ragazzo.
L’aggressione non è mai avvenuta. Questa è la conclusione a cui è giunta la Procura della Repubblica al termine delle indagini preliminari sul presunto episodio di violenza sessuale ai danni di una quindicenne avvenuta sui prati del Talvera, nei pressi dello stadio Druso a Bolzano, mentre la minorenne tornava da scuola con la sua bicicletta nel pomeriggio di lunedì 6 maggio. La ragazzina aveva riferito agli inquirenti che gli aggressori erano entrambi di colore, ma che uno soltanto l’aveva violentata. I sospettati, due nigeriani, erano stati fermati e poi rilasciati. Il caso aveva anche mobilitato l’opinione pubblica: il 9 maggio circa 400 persone avevano manifestato contro la violenza sulle donne vicino al luogo dello stupro della studentessa.
Nel corso degli accertamenti, fa sapere la Procura in una nota, “la ragazza ha spontaneamente dichiarato al pubblico ministero procedente e alla psicologa consulente che si è trattato di una dichiarazione non veritiera fatta per attirare l’attenzione del proprio ragazzo senza però valutare la dimensione che la vicenda avrebbe potuto assumere. Le dichiarazioni della ragazza minorenne sono riscontrate dagli elementi acquisiti nel corso delle indagini preliminari, in particolare dall’esito degli accertamenti tecnici della polizia scientifica”.