39763 MÜNSTER-ADISTA. Dall’11 al 18 maggio, le donne cattoliche tedesche sono invitate a «non mettere piede in Chiesa», «a vestirsi di bianco» e a interrompere «qualsiasi servizio volontario». Un gesto dirompente per lanciare un messaggio forte alla Chiesa e a papa Francesco: che cosa sarebbe della Chiesa senza le donne?
L’iniziativa, denominata “Maria 2.0” e rappresentata da un logo con una immagine di donna imbavagliata, è nata da un gruppo di cattoliche della parrocchia Heilig Kreuz di Münster: «Vogliamo vedere un cambiamento autentico nella nostra Chiesa, vogliamo dare il nostro contributo e dire la nostra. Vogliamo che uomini e donne, alla pari, seguano la loro vocazione in armonia, e camminino nella stessa direzione: quella di Gesù Cristo, che ha chiesto a noi tutti e tutte di portare il suo messaggio di amore nel mondo».
«Siamo state sconvolte dalle rivelazioni di abusi sessuali perpetrati da preti e dalla persistente esclusione delle donne, che è una delle cause del problema», ha spiegato Elisabeth Kötter alla stampa cattolica tedesca. «Volevamo dare una direzione al crescente e annoso malessere che avvertiamo», ha spiegato Ruth Koch, in un’intervista al sito Kirche und Leben. Ma l’iniziativa ha trovato un folto seguito sui social media, dove molte sono state le adesioni entusiaste di donne ma anche di uomini.
Ha garantito il suo appoggio anche la Associazione delle donne cattoliche tedesche (KFD), mentre, stando alle affermazioni delle organizzatrici, secondo quanto riporta La Croix International (25/3) persino il vescovo di Essen mons. Franz-Josef Overbeck e il suo vicario generale p. Klaus Pfeffer seguono la pagina Facebook.
Nella settimana di “sciopero”, le donne celebreranno messa sul sagrato della chiesa. «L’appello – spiega Kötter – è anche destinato a tutti coloro che hanno sofferto per mano della Chiesa e l’hanno abbandonata». Tra le richieste, anche una morale sessuale «in linea con la realtà della vita umana, l’eliminazione del celibato obbligatorio per i preti e l’accesso delle donne a tutti i ministeri. Il gruppo organizzatore ha anche scritto una lettera a Francesco, consegnata al papa dal card. Reinhard Marx di Monaco, presidente della Conferenza episcopale tedesca.
Ludovica Eugenio, Adista Notizie n° 13 del 06/04/2019