Il sacerdote, da sempre molto seguito dalla comunità trentina, ha chiuso l’omelia sabato sera chiedendo alla comunità cristiana di non accettare scelte simili. “Chiudiamo le chiese una domenica e non diciamo messa per solidarietà con queste donne”
TRENTO. “Se mandano via le 24 donne di Lavarone allora la comunità cristiana dovrebbe chiedere al vescovo di chiudere le chiese per una domenica, di non dire messa per esprimere solidarietà a queste persone”. E’ arrivato il momento di rompere il silenzio e di alzare la voce difronte a delle scelte che sono un sopruso nei confronti di chi cerca un riscatto. Lo ha fatto don Marcello Farina, uno dei sacerdoti più seguiti della comunità, davanti un centinaio di fedeli nel corso dell’omelia di sabato sera.
Il fatto è stato riportato anche da diversi quotidiani. Don Farina prende spunto dal vangelo di Luca e dalla parabola nella quale si guarda la pagliuzza nell’occhio dell’altro senza accorgersi della trave che si ha nel proprio. Un’omelia, come sempre, molto attenta che è terminata questa volta, però, in maniera molto forte prendendo posizione e chiedendo di farlo anche alla comunità cristiana “che non può stare sempre in silenzio”. “La chiesa e la comunità cristiana – ha spiegato don Farina – dovrà reagire se queste donne saranno allontanate da Lavarone”.
Una proposta alla comunità, quindi, di reagire alla decisione presa dalla Provincia di Trento guidata dal leghista Maurizio Fugatti di allontanare da Lavarone le 24 donne migranti che circa due anni fa sono state accolte in Trentino prendendo parte ad un progetto di integrazione che ha dato risultati molto importanti.
La decisione di allontanare le donne nei giorni scorsi era stata criticata anche dal sindaco di Lavarone che avrebbe preferito permettere il completamento del percorso di accoglienza. Gli stessi residenti si erano offerti, a titolo gratuito, di ospitare le ragazze alcune impegnate in lavori nelle strutture alberghiere della zona e costrette a lasciare il proprio impiego se allontanate.
Dure critiche erano arrivate anche da cinque associazioni che assieme hanno sottoscritto una lettera di protesta “contro tale decisione”. “Chiediamo – hanno spiegato- a chi come noi legge tutta l’illogità e l’arroganza di una tale scelta, di prendere posizione”.
Don Marcello Farina lo ha fatto. Ha preso posizione e ha chiesto alla comunità cristiana di farlo.