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Il j’accuse del sindaco di Lampedusa: “La nostra isola cancellata da questo Stato”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Totò Martello, il sindaco del comune italiano che negli anni ha dato lezioni di accoglienza al mondo intero: “Siamo mortificati dalle istituzioni. Lampedusa cancellata dal cruscotto statistico del Viminale, la sospensione delle tasse abolita e gli sbarchi che ci sono ma sono diventati un segreto di Stato”

C’è un’isola felice in Italia dove il porto è sempre aperto e gli sbarchi continuano senza sosta. Lo sa bene il sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che dall’inizio dell’anno ha contato sette sbarchi, gli ultimi due la settimana scorsa, il 7 e l’8 marzo, quando ad arrivare sull’isola in due differenti sbarchi sono stati 46 migranti, tra cui sei donne e due bambine di tre anni, tutti provenienti dall’Africa subsahariana.

Ai sette sbarchi del 2019 più altri due trasferimenti, si aggiungono quelli del 2018: «Oltre 300 per un totale di oltre 3500 persone arrivate sull’isola», spiega il sindaco con i dati alla mano. «È evidente che tutto ciò che viene detto agli italiani non tiene conto di quanto accade a Lampedusa, che è stata cancellata moralmente e geograficamente da questo governo. Eppure negli anni abbiamo svolto un’azione non indifferente per l’Italia e per l’Europa».

Da oltre un anno il primo cittadino di Lampedusa non riceve più comunicazioni istituzionali in merito agli sbarchi di migranti che avvengono nel suo porto: «La Capitaneria non mi informa, nessuna comunicazione da parte del Viminale, sono gli stessi cittadini ad avvisarmi, vedono lo sbarco e me lo comunicano. Siamo mortificati dalle istituzioni, non veniamo presi in considerazione, se accogliamo o meno non importa a nessuno».

Dal cruscotto statistico Sbarchi e accoglienza dei migranti: tutti i dati settimanalmente pubblicato sul sito del ministero dell’Interno viene evidenziato come gli sbarchi siano diminuiti del 94,36 per cento rispetto al 2018, ma non appaiono più i porti interessati agli sbarchi. Nel report statistico del ministero dell’Interno non compare quindi Lampedusa con il numero di migranti arrivati da inizio anno sull’isola.

«Il fatto che siamo stati cancellati dal cruscotto del ministero dell’Interno ha due chiavi di lettura: dimostrare agli italiani che non ci sono più sbarchi e toglierci i fondi che ricevevamo in quanto eravamo tra i comuni italiani interessati dagli sbarchi. Dal 2011 – prosegue Martello – avevamo ricevuto la sospensione delle tasse che era inserita nel decreto Milleproroghe, un’esenzione che è stata abolita per il 2018 e il 2019, quindi fra qualche giorno a tutti gli imprenditori lampedusani arriveranno le cartelle esattoriali e saranno falliti. Su questo abbiamo informato il governo, abbiamo scritto a Tria, al ministero dell’Interno, a Conte, ma nessuno si è fatto vivo. Un governo che si definisce del popolo non può non rispondere a un’istituzione che rappresenta il popolo», aggiunge Martello che definisce Lampedusa «isola mortificata dallo Stato».

La “cancellazione” di Lampedusa dall’Italia comincia secondo la ricostruzione del primo cittadino dal 3 ottobre scorso, giorno dell’anniversario della strage di Lampedusa dove, nel 2013, a poche centinaia di metri dall’isola dei conigli morirono 366 persone: «Nessun rappresentante delle istituzioni centrali si è presentato a Lampedusa, addirittura le 19 scuole che dovevano venire per un progetto del Miur non sono riuscite a partecipare alla commemorazione perché il finanziamento dell’Unione Europea è stato regolarizzato il 3 ottobre stesso. Tutto il resto non è che la conseguenza».

Se il sindaco di Lampedusa non viene avvisato in merito agli sbarchi che avvengono nel suo porto, anche la stampa non riceve ormai da mesi comunicazioni sugli eventuali soccorsi dei migranti. «Per avere conferma dell’ultimo sbarco ho dovuto scomodare il Procuratore capo della Repubblica di Agrigento, quando si tratta di sbarchi sembra ormai che il salvataggio di esseri umani sia diventato un segreto di Stato», spiega Sergio Scandura, giornalista di Radio Radicale che precisa come nell’ultimo sbarco di Lampedusa sia intervenuta nella fase dei soccorsi una motovedetta della Guardia Costiera italiana.

Notizia che viene ribadita dal sindaco di Lampedusa: «Sì confermo, anche io l’ho saputo, ma solo qualche giorno dopo, i migranti erano a un paio di miglia da Lampedusa e avevano lanciato l’Sos».

È chiaro quindi che nonostante gli sbarchi continuino ad esserci, gli italiani, compresi i giornalisti, non devono saperlo.

«Quando tutti gli italiani applaudono davanti alle bugie che vengono dette, con una nazione che non ti racconta la verità, cos’altro può dire il sindaco di Lampedusa? Ci sentiamo offesi», conclude il sindaco che dalla porta d’Europa continua a leggere il dolore dei migranti negli occhi dei suoi cittadini.

 

(Alessandro Puglia, Vita.it, 13.03.2019)

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