Una nuova e strana giustizia
“Perché se il giusto cade sette volte, egli si rialza, ma gli empi soccombono nella sventura.” (Prov 24, 16)
“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.” (1Gv 1, 8)
(Testi liberamente tratti da: Carlos Mesters, Incontri biblici, Cittadella, 1989)
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LETTURA DEL TESTO DELLA VITA
1.1. Un fatto della vita di oggi
Edoardo, un giudice, ha dato la seguente testimonianza: “Michele ha ucciso Pietro. Ha confessato il delitto. Ho dovuto condannarlo. Ma il mio cuore sanguinava perché sono arrivato a conoscere la storia di Michele. A cinque anni vide assassinare suo padre da Pietro. Nell’ambiente in cui è cresciuto si parlava solo di vendetta. Non ha mai udito una parola di perdono e di amore. Per cui, quando era ancora bambino, Michele si convinse che doveva vendicare la morte di suo padre. Aspettò lunghi anni, perché non voleva che alle due figlie di Pietro toccasse la stessa sorte che era toccata a lui. Solo dopo che ambedue le figlie si erano sposate, riuscì a vendicarsi e lo uccise. Il suo delitto è stato il risultato e il frutto dell’ambiente in cui era vissuto. La legge diceva: “Deve essere condannato!”. E fù condannato. Ma la legge, così come era ed è, non è riuscita a ricercare la vera causa che ha generato il delitto; non è riuscita a raggiungere e processare l’ambiente che, a poco a poco, ha portato Michele ad essere un assassino. Fu fatta giustizia, ma non certo una giustizia vera e totale. Le cause che avevano generato il delitto sono ancora lì e produrranno altri delitti. E, chissà? Può darsi che io stesso contribuisca a tenere in piedi la causa che produce e genera il delitto”.
1.2. Un fatto della vita al tempo della Bibbia
Una donna aveva commesso un adulterio ed era stata colta in flagrante. La Legge di Mosè diceva: certe donne devono essere lapidate! Prima ancora di eseguire la sentenza, i Farisei vollero sapere che ne pensava Gesù: “Che cosa ne pensi tu, Gesù?”. Gesù non rispose nulla. Stava scarabocchiando sulla sabbia. Insistettero ed egli disse: “Chi di voi è senza peccato, scagli pure la prima pietra!”. Nessuno la scagliò. Tutti se ne andarono via, uno ad uno, a cominciare dai più vecchi. Gesù restò solo con quella donna. Le domandò: “Donna, qualcuno ti ha condannato?” – “No, Signore, nessuno!” – “Ma neppure io ti voglio condannare! Va pure e non fare più quel peccato!” (Gv 8, 3-11)
1.3. Approfondiamo il fatto della vita, per trovarne uno simile nella nostra
Due fatti delittuosi provati, nei quali la legge esigeva la condanna. Nerl primo caso, la legge è stata applicata; nel secondo, no. Esaminiamo più da vicino il problema della giustizia e della legge:
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Michele doveva essere condannato. Ma nel caso in cui fosse possibile applicare una giustizia vera e totale, che avrebbe dovuto essere indicato come responsabile del delitto invece di Michele? Perché?
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Drapkin uno scienziato, disse così: “I criminali carcerati, non sono così colpevoli come sono stati giudicati, ma neppure noi siamo così onesti come pensiamo di essere”. Concordi con questo? Perché sì? Perché no?
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Quando leggi la pagina di cronaca nera nei giornali non ti domandi mai, come Edoardo: “Sono io, forse, in qualche modo responsabile e ho una certa colpa anche io nei delitti e nelle ingiustizie che si commettono tutti i giorni”. Quale sarebbe la nostra colpa?
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Il delitto di Michele gli era venuto su dal cuore, perche gli parlavano solo di odio e di vendetta. Per caso tu o l’ambiente in cui tu vivi state seminando qualche delitto nel cuore di qualcuno? Perché?
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E tu permetti che questo seme entri nel tuo cuore? Perché?
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Perché Edoardo non riusciva a fare piena giustizia?
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Conosci casi simili? Raccontali.
2.LETTURA DEL TESTO DELLA BIBBIA
2.1. Ascoltiamo la Bibbia e parliamo dell’atteggiamento di Gesù di fronte ai poveri
Chi riesce a vedere bene, quando ha gli occhi pieni di polvere? Chi riesce ad essere giusto è senza colpa, se il giusto cade sette volte? Chi riesce a fare sempre giustizia, dal momento che lui stesso non è giusto? come faremo noi uomini a seminare la giustizia nel mondo eliminare le cause dell’ingiustizia e del delitto? ascoltiamo Gesù che ce ne parla…
Leggiamo ora insieme il Vangelo di Matteo (Mt 5, 17-24)
17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Un momento di silenzio, per far scendere dentro di noi le parole di Gesù…
2.2. Scopriamo il messaggio che le parole di Gesù hanno per noi oggi
Ci sono certe parole di Gesù che sono facili a intendersi, altre sono più difficili. Quelle che abbiamo udito sono veramente molto difficili. Riflettiamo, quindi, con molta attenzione, per scoprire che cosa egli ha da dirci…
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Col primo esempio, (v. 21 e 22), Gesù vuole spiegarci che cosa Dio voleva quando ha dato la legge che dice: “Non ucciderai”. Leggiamo ancora una volta questi due versetti e cerchiamo di dire quale è l’ideale è l’obiettivo della legge che proibisce di uccidere un fratello.
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Probabilmente, tu non hai mai ucciso nessuno. Non hai mai trasgredito la legge che dice: “non ucciderai”. Ma anche così, puoi dire di osservare la legge, come Gesù l’ha spiegata in questi due versetti? puoi dire di aver raggiunto l’ideale e l’obiettivo della legge?
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Conosci un caso in cui la rabbia è cresciuta fino a portare all’omicidio? Raccontalo.
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Gesù ha detto: Non sono venuto per abolire la legge, ma per far sì che sia osservata pienamente!”. Per Gesù, la legge di Dio non è soltanto uno steccato che impedisce di andare oltre, ma è anche e soprattutto una freccia che indica un ideale è un obiettivo da raggiungere attraverso la sua osservanza. Sei arrivato a capirlo? Spiega che cosa hai capito.
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A quel tempo, c’era l’obbligo di fare offerte all’altare. Oggi c’è l’obbligo di andare a Messa la domenica. Molta gente guarda solo all’obbligo. Gesù non faceva così. Lui guardava all’obiettivo che la legge vuole raggiungere. Leggiamo adesso il secondo esempio dato da Gesù, nei versetti 23 e 24, e cerchiamo di dire con parole nostre qual è l’obiettivo che Gesù attribuisce alla legge che stabilisce il precetto della Messa domenicale.
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Ha senso la Messa, se tra le persone che vi partecipano c’è gente che odia? Perché sì? Perché no?
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Come dovrebbe essere una messa per “andare d’accordo” con l’ideale e l’obiettivo proposti da Gesù?
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Edoardo ha posto un problema molto serio: “Perché ci sia vera giustizia non basta punire solo Michele; il delitto di Michele ha radici più profonde… Come fare per raggiungere le radici del delitto?”. Ma proprio nei versetti 21 e 22 Gesù viene in aiuto di Edoardo per risolvere il problema. Qual è questo aiuto?
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Nel caso della donna peccatrice, Gesù non ha detto nè sì, nè no. I Farisei volevano essere giusti e applicare la Legge che ordinava di uccidere quella donna. Gesù non ne fece una questione di applicare la Legge. Perché questo atteggiamento di Gesù è una “giustizia più grande di quella dei Farisei”?
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Qual è la giustizia che Gesù vuol far nascere nel mondo? E per raggiungerla, che cosa deve essere cambiato nel mondo?
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Concludendo, che cosa faremo, adesso, di concreto per mettere in pratica la parola che abbiamo ascoltato e meditato?