domenica, Dicembre 22, 2024

Le migrazioni ordinate nel disordine globale

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Il patto globale pensato per le migrazioni le vuole proprio così. Sicure, ordinate e soprattutto regolari. La dottrina dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni è stata dunque fatta propria dalla Nazioni Unite e dalla comunità internazionale. Una migrazione inesistente nel Sahel e altrove.

La sicurezza che ci riguarda, nel Sahel, è quella alimentare, quella di curarsi e quella di pagare l’affitto a fine mese. La sicurezza che i figli possano terminare l’anno scolastico e che le piogge stagionali siano puntuali. La sicurezza che dovrebbe accompagnare chi ha scelto di viaggiare e di tradurre la mobilità in frontiere si trasformano in passerelle.

La sicurezza è invece diventata appannaggio, qui come nel nord del mondo, dei militari e delle ditte che ne hanno fatto uno dei business tra i più lucrativi. Se migrazioni sicure significa migrazioni scelte, allora non è evitabile la domanda a chi appartenga il diritto di scegliere. Noi vorremmo essere sicuri di arrivare a destinazione e di essere trattati come soggetti di diritti umani. Vorremmo essere sicuri di non essere rispediti al mittente.

Quanto ad essere ordinate, poi, è una pretesa che suona come un’utopia di cattivo gusto. Fate proprio di tutto per sregolare l’economia, la politica, il commercio, la natura umana, la famiglia, i nascituri e il clima. Avete colonizzato una parte del mondo e con la globalizzazione, da voi gestita e imposta, la perpetuate a piacimento. Avete fatto di tutto per “disordinare” il mondo e nelle migrazioni, invece, vorreste ordinarlo. L’unico ordine che vi interessa è quello che mantenga le cose come stanno e che il mondo, così com’è, non si tocchi per nulla.

Chiunque osi mettere in discussione il vostro disordine è tacciato di essere ribelle, sovversivo e criminale. Siete riusciti a fare dei migranti dei criminali che infrangono, con vostro disappunto, il vostro mondo che la disuguaglianza rende ordinato ai vostri interessi di classe.

Non ci interessa il vostro ordine e le migrazione non saranno mai ordinate ai vostri interessi. Ci arrogliamo il diritto di “disordinare” le vostre arroganti pretese di conservazione dei privilegi. L’ordine che proponete si trova realizzato nei campi di sterminio dei sogni più belli che la nostra epoca ha prodotto.

 

(don Mauro Armanino, Nigrizia, 10 dicembre 2018)

 

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