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Anno dopo anno, quante lotte contro l’omofobia. E ora un’agenda ce le ricorda tutte

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Si chiama “Favolosa”, ed è la prima dedicata alle battaglie e alle conquiste delle persone lgbtiq+. Per celebrare i 50 anni dei moti di Stonewall, che simbolicamente segnano l’inizio del movimento gay statunitense

Celebra i 50 anni dei moti di Stonewall negli Usa, dove tutto ebbe inizio. Ma non manca la Giornata contro l’omofobia e la transfobia così come la nascita dei movimenti omosessuali in Italia, a partire dal Fronte unitario omosessuale rivoluzionario italiano. Si chiama “Favolosa” ed è la prima “agenda dedicata alle lotte e alle conquiste delle persone lgbtiq+” (lesbiche, gay, bisex, trans, intersex, queer).

Realizzata dalla casa editrice Mimesis, l’opera è stata curata da Francesco Bilotta, avvocato e docente di scienze giuridiche all’università di Udine, noto nel movimento per il suo impegno in Rete Lenford, l’avvocatura per i diritti lgbti, e da Yàdad De Guerre, studioso dei movimenti anti-femministi e anti-lgbt. Uno strumento pensato per accrescere la visibilità e la dignità sociale delle persone lgbt e valorizzare le lotte di eguaglianza e di libertà.

Per gli studiosi il termine “favoloso”, a partire dagli Stati Uniti, è stato rivendicato politicamente come strumento di sovversione camp e queer, per sottolineare che essere non-eterosessuali o non-cisgender è, appunto, “favoloso”. In Italia, indica anche un posizionamento trans-femminista perché è un termine adottato da diverse realtà, tra cui il Movimento identità transessuale. “Chiamando l’agenda in questo modo – spiegano gli autori – abbiamo voluto indicare le lotte che riteniamo fondamentali e che rischiano, sempre più, di essere silenziate”.

Sfogliando le pagine non mancano sorprese che precedono la rivolta di Stonewall. “Già nel maggio 1969 – spiega De Guerre – alcuni volantini a Firenze avevano quasi preannunciato quella rivoluzione denunciando le ingiuste persecuzioni delle forze dell’ordine contro le persone omosessuali”. La misura era già colma nella città del Giglio: “Ogni pazienza ha un limite – si legge negli estratti dei ciclostilati dell’epoca – quella degli omosessuali li ha tutti superati”. Poi l’ammonimento: “Basta con le persecuzioni della Polizia! Basta con gli abusi di potere! Basta con le diffide!”.

Tante altre date sarebbero degne di note ma non tutte sono contenute nell’agenda: “Il materiale selezionato è tale e tanto da non poter essere contenuto in questo formato – spiega Bilotta – Per mesi non abbiamo fatto altro che leggere libri, articoli di giornali tratti da archivi storici, spulciato siti e biblioteche, affinché tutto quello che abbiamo pubblicato e quello che pubblicheremo fosse documentato con precisione, di cui ‘Favolosa’ è solo un’anteprima”.

 

(Pasquale Quaranta, Repubblica, 21 dicembre 2018)

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