La lettura delle preghiere dei fedeli che scrive l’amica Lucia è diventato poco alla volta un “appuntamento fisso” della domenica; anche oggi le condivido con voi e ringrazio ancora l’autrice per il bel dono che ci fa ogni domenica:
Oggi si celebra la 68a Giornata nazionale del ringraziamento per i frutti della terra. Signore, tu ci hai donato la terra e tutto quanto produce; fa che ne diventiamo i premurosi custodi, fa che il continuo spreco di cibo venga sostituito da una giusta distribuzione delle risorse della terra; p.q.p.
La notte fra il 9 e il 10 novembre 1938, in tutta la Germania i nazisti scatenarono un’ondata di saccheggi e distruzioni che durò diversi giorni e portò alla morte centinaia di ebrei, la distruzione di 1406 sinagoghe, Bibbie e oggetti sacri; 7500 negozi e la deportazione di 30.000 persone a Dachau e Buchenwald. Tutto accadde sotto lo sguardo disinteressato della comunità internazionale e aprì le porte alla Shoah. Signore, non permettere che giriamo lo sguardo altrove di fronte alle ingiustizie e alle violenze che i più deboli sopportano ancora oggi; p.q.p.
Per l’Europa e gli europei, affinchè non cediamo alla paura e creiamo nuovi modi per tutelare chi fugge da persecuzioni, guerre, carestia e la politica sia animata da una cultura di fraternità e giustizia sociale; p.q.p.
Torino, Milano, Bologna, Bergamo e Padova e dicono no al Decreto sicurezza e vogliono proseguire nel proporre una cultura della solidarietà e dell’inclusione fatta con cuore, intelligenza e nella legalità. Affinchè molte altre città seguano questo esempio; p.q.p.
Per la nostra defunta concittadina maria Silvia Spolato, ridotta senza lavoro, senza dimora e senza legami familiari a causa del pregiudizio e del rifiuto della sua omosessualità. Il nostro Dio, che è ricco di misericordia e che non guarda al nostro orientamento sessuale, la accolga nella sue mani e le doni tutto l’amore che le è stato negato qui in terra; p.q.p.
Per noi e le nostre comunità, Signore, preservaci dalla tentazione di riempire il nostro vuoto spirituale, le nostre omissioni, i nostri compromessi con i ruoli e i riconoscimenti che ci seducono anche in parrocchia, nei gruppi di preghiera, nella preparazione delle liturgie; p.q.p.