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Lettura popolare della Bibbia (incontro del 12 novembre 2018)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Una nuova e strana felicità

“La felicità è di quelli che non sono felici.”

(Testi liberamente tratti da: Carlos Mesters, Incontri biblici, Cittadella, 1989)

  1. LETTURA DEL TESTO DELLA VITA

1.1. Un fatto della vita di oggi

Tre momenti, tre frasi, tre istantanee dal mondo… tre tipi di povertà:

“Sfido chiunque al mondo a indicarmi un uomo che sia più felice di me!”. Chi parla è Alfredo, un cristiano che vive di nulla, in una povertà totale, in un quartiere miserabile, perso in una delle grandi periferie delle metropoli europee… Egli dedica tutto il suo tempo e il suo essere al servizio degli altri, senza mai pensare a sè.

“Dio ha deciso per noi! Non sono stato io a scegliere e neppure mi sono meritato la prigione. Ma adesso che sto qui, mi sento felice. Non la cambierei con nessuna ricchezza di questo mondo!”: scrive Carlo, un cristiano che è stato condannato solo perché aveva aiutato gli altri, perché si è schierato, perché non ha fatto finta di niente quando uomini e donne attorno a lui venivano sfruttati, abusati in tutti i modi, costretti ad umiliarsi per sopravvivere…

“No, no, figlio mio, non ho niente! Sta tranquillo! Sto benissimo così…Mi sento felice, perché ho potuto fare la tua felicità!”: testimonianza al figlio di un’anziana madre ormai stanca è malata… una donna che ha dedicato tutta la sua vita per allevare i figli, farli studiare, regalargli un futuro (tutto da sola, con un misero stipendio che non bastava mai…)

1.2. Un fatto della vita al tempo della Bibbia

“Sovrabbondo di gioia in mezzo a tutte le mie difficoltà” scriveva S.Paolo ai Corinti, che gli davano non pochi grattacapi… (2 Cor 7)

Gli apostoli sono stati imprigionati e maltrattati. Ciò nonostante 41Essi allora se ne andarono via dal sinedrio, lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù. 42E ogni giorno, nel tempio e nelle case, non cessavano di insegnare e di annunciare che Gesù è il Cristo.” (At 5,41-42)

Alla vigilia della sua morte, sapendo che si tramava già la sua condanna, Gesù disse ai suoi amici: 11Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.” (Gv 15,11)

 

1.3. Approfondiamo il fatto della vita, per trovarne uno simile nella nostra

Abbiamo letto testimonianze varie di persone che si dicono felici tra grandi difficoltà e sofferenze che sopportano quotidianamente. Una felicità strana, che ci pone una domanda molto seria: “Dove si trova la vera felicità?”. Esaminiamo il fatto più da vicino.

  1. Conosci tu qualche persona che tra sofferenze anche grandi ha la felicità stampata sul volto? Racconta.

  2. E tu? Quando ti sei sentito davvero felice? Pensaci, raccontalo e prova a riflettere se è stato quando sei riuscito ad aiutare e a servire, oppure quando sei riuscito a ricevere e a guadagnare?

  3. Molte volte si sente dire: “Quel tizio deve essere molto felice. Ha vinto una fortuna. È ricco!”. Raramente si sente dire: “Quel tizio deve essere molto felice, perchè sta prestando un servizio agli altri”. Sono due felicità molto differenti… Quale delle due credi sia più tenuta in considerazione come valore oggi?

  4. Quale delle due tipologie di felicità è più “vera”?

  5. Secondo la televisione e la pubblicità, che cosa dovrebbe avere una persona per poter essere felice? Cerca di enumerare le cose che ti ricordi di aver visto ed udito…

  6. Concordi tu con i media e la pubblicità? Perché sì, perché no?

  7. Dove si trova allora il segreto della felicità per i vari protagonisti del primo racconto, per gli apostoli, per te?

2.LETTURA DEL TESTO DELLA BIBBIA

2.1. Ascoltiamo quello che Gesù diceva al popolo del suo tempo su questo problema

Gesù comincia il discorso della montagna con una solenne dichiarazione sulla felicità. Sono parole che stonano totalmente con tutto quello che siamo soliti pensare e dire circa la felicità… Ascoltiamo la sua parola:

Leggiamo ora insieme il Vangelo di Matteo (Mt 5, 1-12)

1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3“Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Un momento di silenzio, per far scendere dentro di noi le parole di Gesù…

2.2. Scopriamo il messaggio che le parole di Gesù hanno per noi oggi

  1. Hai già scoperto ciò che la televisione e la pubblicità pensano della felicità. Hai sentito ora ciò che Gesù pensa della felicità. Adesso, leggi una per una le frasi di Gesù e paragonale con il modo di pensare che viene proposto oggi dai media. Vedi se ti riesce di scoprire le differenze che passano tra le due cose…

  2. Le nove frasi di Gesù sulla felicità sono come nove rami che nascono dalla stessa radice. Quale è la radice della felicità proposta da Gesù?

3.Quale è la radice della felicità che si rivela nel modo di pensare della televisione e della pubblicità?

  1. Le parole di Gesù sono come nove differenti pitture della stessa felicità. Quale di esse ti è piaciuta di più? Dì perché.

  2. Hai già sentito e provato qualche volta la felicità di cui parla Gesù? Racconta e dì quale delle nove frasi si è riferita a te!?

  3. Le parole di Gesù offrono una qualche spiegazione della strana felicità dei protagonisti di tutte le storie ascoltate, bibliche e non?

  4. Gesù capovolge tutto. Non solo qui, nel discorso della montagna, ma in molte altre circostanze “felice chi piange”, “felice chi soffre”, “felice chi le prende”, “il più grande è il più piccolo”, “i primi sono gli ultimi”, “chi perde guadagna”. Gesù parla sul serio. Non è solo questione di parole. In questo caso chi stà a testa in giù è il mondo, così come noi uomini lo abbiamo fatto (?), o il mondo così come Gesù lo vuole? Chi ha ragione? E perché?

  5. Alcuni pensano che le parole di Gesù sono un controsenso. E tu? Che pensi di tutto questo? Saresti capace di spiegare perché Gesù inverte i valori?

  6. Se la felicità offerta da Dio è quella di cui parla Gesù, sorgono allora molte domande serie: Così come tu stai cercando la felicità nella tua vita, sei sulla strada giusta? Così come gli uomini oggi cercano di costruire un mondo felice, si stanno mettendo sulla strada giusta? Perché sì? Perché no? Che cosa dovremo cambiare per metterci al passo di Dio e di Gesù?

  7. Com’è possibile che una persona soffra e sia felice allo stesso tempo? Da dove nasce il sorriso della vera felicità che Gesù promette?

  8. Concludendo, che cosa faremo adesso, di concreto, per mettere in pratica la Parola che abbiamo sentito e meditato?

2.3. Canto o preghiera per concludere e ringraziare

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