domenica, Dicembre 22, 2024

11 “perle” per capire chi è Bolsonaro, nuovo presidente del Brasile

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

1.“Pinochet avrebbe dovuto uccidere più persone.” Veja, 2 dicembre 1998

2.“Ho cinque figli. Quattro ragazzi, al quinto sono stato debole e ho avuto una femmina.” Discorso al Clube Hebraica, Rio de Janeiro, 3 aprile 2017

3.“Il mio consiglio e la mia condotta: evado quante più tasse è possibile. Se non ho bisogno di pagare qualcosa, non la pago.” Programa Câmera Aberta, Band RJ, 23 maggio 1999

4.“Sono favorevole alla tortura e voi lo sapete.” Programa Câmera Aberta, Band RJ, 23 maggio 1999

5.“Attraverso il voto non cambieremo mai niente in questo paese. Niente! Assolutamente niente! Sfortunatamente, cambieremo quando cominceremo una guerra civile. E a fare il lavoro che il Regime Militare non fece: ucciderne trentamila! […] Se qualche innocente morisse, capita; in ogni guerra muoiono innocenti. Io sarei felice di morire se altri trentamila morissero con me.” Programa Câmera Aberta, Band RJ, 23 maggio 1999

6.“La situazione del paese oggi sarebbe migliore se la dittatura avesse ucciso più persone.” Folha de São Paulo, 30 giugno 1999

7.“Quale debito storico avremmo con i neri? Io non li ho mai schiavizzati. I Portoghesi non hanno mai messo piede in Africa. I neri sono stati portati qui da altri neri.” Programa Roda Viva, 30 luglio 2018

8.“Non ho mai picchiato la mia ex moglie. Ma ho pensato di spararle più volte.” Revista IstoÉ, 14 febbraio 2000

9.“Dio sopra ogni cosa. Non c’è una cosa chiamata Stato secolare. Lo Stato è cristiano e la minoranza dovrà cambiare, se possono. Le minoranza dovranno adattarsi alla posizione della maggioranza.” Discorso all’Aeroporto João Suassuna, Campina Grande, 8 febbraio 2017

10.“Non ti stuprerei mai perché non te lo meriti.” alla Deputata Federale Maria do Rosário, novembre 2003

11.“Il grande errore è stato torturare e non uccidere.” 7 agosto 2008

Mentre Salvini gioisce e augura buon lavoro a Bolsonaro, noi auguriamo buona resistenza al popolo brasiliano e alle organizzazioni popolari.

All’orizzonte si stagliano tempi bui e difficilissimi. E avranno bisogno di tutta la solidarietà possibile.

Noi ci siamo. Perché il Brasile è meno lontano di quanto si pensi.

 

(Potere al Popolo, Verona)

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