Le donne nelle organizzazioni neofasciste e neonaziste in Italia: un grande ritorno al passato. Una presenza minoritaria o quasi inesistente. Le differenze fra CasaPound e Forza Nuova. Il destino femminile nei programmi per l’Italia: fare figli
La scarsa presenza femminile nella politica italiana, in tutta la politica, è un tema che si riaffaccia ciclicamente. Non si tratta di un problema legato unicamente al numero di donne presenti negli organi di governo del paese, ma anche della rilevanza effettiva di quelle impegnate politicamente.
Sostenere che l’estrema destra sia un mondo quasi esclusivamente maschile appare un’ovvietà, sebbene tale giudizio non sia sostenuto da studi specifici che possano confortare o negare questo fatto.
Vorremmo, quindi, tentare di approfondire la questione abbozzando un’analisi sulla presenza delle donne nell’estrema destra italiana, sui temi di genere e come questi siano declinati, quando presenti.
CasaPound Italia
All’inizio del 2017 la modella espone pubblicamente la sua simpatia per CasaPound e propone di candidarsi. Al contempo CasaPound, che auspica a una maggiore visibilità e contatti con il mondo dello spettacolo, comunica per voce del suo vicepresidente, Simone Di Stefano, che «di vip che si stanno avvicinando a noi ce ne sono tanti, ci conoscono, ci guardano con affetto, ci stimano e a volte ci frequentano. Sono artisti, gente impegnata, conduttori televisivi», con vaghi riferimenti a Flavio Insinna, senza però successivi riscontri. La vicinanza della Moric, in realtà, rimane un caso isolato e la sua candidatura del maggio del 2017, data come certa, si conclude alla fine con una rinuncia definitiva.
L’episodio assume un certo interesse se, consultando la mappa della Galassia nera, si rileva che nessuna delle oltre 900 pagine riferite a CasaPound presenti su Facebook abbia mai cliccato un “mi piace” alla pagina di Nina Moric. È difficile che si tratti di un semplice caso, soprattutto se si considera che stiamo parlando di un’organizzazione in cui gli aspetti comunicativi sono da sempre molto curati e pianificati come parte integrante della loro strategia politica. La candidatura fallita non costituisce, quindi, una sorpresa: l’adesione di Nina Moric a CasaPound non ha portato a niente di concreto, anzi ci sono netti segnali di diffidenza. Infine la Moric rende noto di aver abbandonato il progetto di sostenere CasaPound, dichiarando che di fatto la sua adesione era dovuta alla relazione con Luigi Favoloso, militante del partito.
Non è uno schema inedito: la Crognale è sposata con Gianluca Iannone, leader e fondatore di CasaPound, mentre la Chiaraluce è la compagna di Luca Marsella. Anche qui il sospetto è che non si riesca ad allontanarsi dalla vecchia ottica, diffusa trasversalmente, per cui molto spesso una donna in politica è figlia-moglie-compagna di un uomo politicamente rilevante.
Considerando i dati fin qui proposti, appare evidente che in CasaPound ci sia il tentativo di svincolare l’idea che si tratti di un partito esclusivamente maschile, ma rimane da capire quanto sia un’operazione mediatica o di autorappresentazione e quanto una reale volontà.
La presenza effettiva ed operativa di donne in CasaPound emerge anche nei fatti di cronaca violenta con alcuni esempi maggiormente conosciuti come quelli di Napoli, Genova e Milano. Dal lato elettorale però è bene notare come la partecipazione sia connotata da scarsa valorizzazione: ad esempio nella lista dei candidati alle elezioni a Roma del 2016 su 36 candidati di CasaPound ben 14 sono donne, ma solo una di loro si trova nelle prime posizioni.
D’altro canto Maddalena Gretel Cammelli nel suo libro “Fascisti del terzo millennio. Per un’antropologia di CasaPound” descrivendo un concerto degli Zetazeroalfa – gruppo musicale romano che ha fatto da incubatore al progetto CasaPound – concerto organizzato in una stazione della metropolitana abbandonata e in seguito occupata, racconta che: «Vedo delle ragazze. Sono in cucina, intente a fare dei panini con le salsicce o con il formaggio. Guanti in lattice alle mani. Mi accorgo che non ci sono altre ragazze in giro per la sala, se non rare eccezioni. Le donne sono tutte in cucina a fare i panini».
“Le donne sono tutte in cucina a fare i panini” non è certo un’esclusiva di CasaPound, né tantomeno dell’estrema destra, ma conferma che nei fatti anche nell’organizzazione interna affiorano secolari stereotipi sociali.
Tra le numerose iniziative di CasaPound l’unica espressamente dedicata alle donne è “Tempo di essere madri” che nelle intenzioni pone «al centro della proposta il ruolo della donna nella sua interezza e completezza, nella sua essenza più bella, nella grande potenzialità umana e sociale che esprime». Alla fine del 2008 viene resa pubblica una proposta di legge il cui punto principale recita: «Il progetto prevede la riduzione, per le donne con figli di età compresa tra 0 e 6 anni, del consueto orario lavorativo da 8 ore a 6 ore al giorno. La retribuzione resterà invariata: l’85% sarà garantito dal datore di lavoro, il restante 15% sarà a carico dello Stato». Per tale legge CasaPound organizza la raccolta firme allo scopo di giungere a referendum propositivi nelle regioni dove questo sia permesso, ma il progetto ha vita breve, almeno dal punto di vista operativo perché dalla metà del 2010 il sito non viene più aggiornato e alla fine del 2012 la relativa pagina Facebook cade nell’oblio. Responsabile nazionale dell’iniziativa era Maria Bambina Crognale.
Tale iniziativa ci è utile per delineare la visione di CasaPound rispetto queste tematiche e pare suggerire che il riferimento alla “potenzialità sociale” espressa dalle donne in quanto madri echeggi l’idea di “Stato organico” esplorata da Julius Evola e alla base dell’organizzazione dello stato fascista.
Forza Nuova
L’approccio e gli obiettivi sono, quindi, molto diversi rispetto a quelli di CasaPound. Da una parte CasaPound cerca la tutela delle madri lavoratrici, dall’altra Forza Nuova punta alla pura e semplice natalità. Nell’incipit del provvedimento, infatti, è specificato come si voglia arginare «il dramma nazionale di un numero di nascite in calo per il sesto anno consecutivo, appena 1,34 figli per donna» e che «è più che urgente correre ai ripari, i bonus bebè una tantum non servono a nulla e l’alto tasso di natalità degli immigrati costituisce una seria minaccia alla stessa sopravvivenza del popolo italiano». La distanza tra le due posizioni emerge nel progetto “Tempo di essere madri”, attraverso una frase che racchiude nel suo contenuto un significato importante: «Il beneficio può essere esteso anche al padre». Di contro va rilevato che Forza Nuova, invece, si rivolge esclusivamente alle donne trovando addirittura il modo di inserire e di esplicitare che il beneficio proposto cessa in caso di «mutazione del sesso biologico della madre». È importante chiarire che CasaPound ha elaborato una proposta generica e che non va oltre le enunciazioni di principio, tra l’altro abbandonata da tempo, mentre Forza Nuova ha steso una vera e propria proposta di legge, includendo articolazioni sulle coperture economiche e sui dettagli operativi e presentandola come uno dei punti qualificanti della propria azione politica, sin dalla sua fondazione e fino al programma elettorale del 4 marzo 2018.
Le militanti di Forza Nuova hanno creato un’associazione – Associazione Evita Peron – dedicata ai temi femminili, o a quelli che ritengono tali, che prende il nome di Eva Peron, la prima moglie del presidente argentino Juan Domingo Peron, la quale contribuì in maniera determinante, dal punto di vista dell’immagine e non solo, alla carriera politica del marito. L’associazione esordisce tra il 2005 e il 2006 come Dipartimento femminile di Forza Nuova con intenti di assistenza sociale a donne e bambini in condizione di disagio. Negli anni, seguendo questa linea di tipo assistenziale, inizia a collaborare con Solidarietà Nazionale, associazione forzanovista che si occupa della raccolta e della distribuzione di generi di prima necessità. La presidente dell’Associazione è Desideria Raggi, candidata da Forza Nuova per la Camera alle ultime elezioni politiche. Nel novembre del 2015 in occasione di una conferenza dal titolo “Vita e famiglia sotto attacco” tenutasi a Catania, la Raggi invia un messaggio dove definisce le donne del partito quali «“costole” di Forza Nuova», ovvero «donne, con la D maiuscola che, per cultura, per sangue, per tradizione hanno deciso di mettersi a disposizione a tutela dei bambini e delle donne italiane» e che si trovano «per le strade a difendere o al focolare per tramandare». Allo stesso incontro, Roberta Ambrosi, responsabile dell’associazione per il Sud Italia, elenca una serie di iniziative a favore delle madri e dei bambini: «la creazione di dopo-scuola gratuiti, le colonie estive Evita Peron […], il servizio di “sos taxi” per bambini ed adolescenti, l’ausilio ai neo genitori, i servizi di “punto d’ascolto” per le donne in difficoltà. […] E ancora, la controinformazione e la lotta all’aborto, primo punto su cui si basa Forza Nuova – da sempre in difesa del più debole – all’eutanasia e, oggi più che mai in primo piano, il contrasto dell’ideologia gender, oggetto di una imminente campagna che ci vedrà protagoniste nelle scuole a colloquio con le madri dei bambini più piccoli» sempre in assoluta antitesi ad ogni forma di femminismo.
Nonostante le iniziative paiano sporadiche e di livello locale ha fatto molto parlare l’edizione del 2017 della colonia estiva per bambini italiani che si è tenuta a Catania e dove, come riporta la stampa, le attività sono state fortemente costruite sulla matrice politica di Forza Nuova, dall’alzabandiera ai laboratori di disegno. Per il 2018 la colonia è prevista in Romagna.
Comunità militante dei Dodici Raggi
Women for Aryan Unity
Nel loro sito, ad esempio, sono elencate le 14 regole dell’etica ariana in cui al punto 10 si legge: «Onorate il vostro compagno. Provvedete ai vostri figli e non litigate con la famiglia. Poiché essa è il vostro punto cardine» e si insiste sul ruolo delle donne quali procreatrici, «solite avere una doppia vita, quella di madri e di guerriere nello stesso tempo», «sicure di noi stesse e materne nello stesso tempo». Non è nascosto il legame diretto con il Fronte Skinheads e alcune si definiscono ex Skingirl.
Generazione Identitaria
Il gruppo Le Identitarie sembra però essere stato un tentativo effimero, o almeno lo è stata la loro pagina su Facebook, aperta a febbraio 2017 e chiusa a maggio 2018. Notizie su Le Identitarie nel sito di Generazione Identitaria sono scarse e vanno dal marzo al maggio 2017.
Il (nuovo) Movimento Sociale Italiano
Nel 2009 la massima responsabilità del partito passa a Maria Antonietta Cannizzaro che tutt’oggi ne è la presidente ad interim. Complici le complesse vicende giudiziarie del marito, la Cannizzaro è presidente di fatto e volto pubblico del partito, che si è distinto per inquietanti iniziative ma nessuna di rilievo per quanto concerne le politiche di genere.
È una donna anche la responsabile nazionale dell’organizzazione del partito: Candida
Pittoritto.
Altre organizzazioni e formazioni locali
Le ultime elezioni amministrative
Ritorna a Brescia il nome di Laura Castagna, per l’alleanza Forza Nuova – Azione Sociale, che raccoglie lo 0.69% dei consensi.
In conclusione
Abbiamo voluto offrire una prima panoramica, includendo formazioni anche piccole e piccolissime, con l’intenzione di offrire spunti di riflessione su come, pur con alcune differenze, la destra radicale italiana sia fortemente ancorata a una visione retrograda, nel preciso senso di “rivolta all’indietro”, ma non devono sfuggire alcune nuove argomentazioni che vengono usate contro il femminismo e i temi dell’uguaglianza, che vengono visti come contrari ad un ordine naturale superiore oppure contrari alla piena realizzazione delle persone. Sono narrazioni che trovano alcuni riscontri e che, come per altri temi nati nel piccolo mondo dell’estrema destra, possono passare nell’armamentario di idee di formazioni ben più influenti, capaci di darne realizzazione e di incidere profondamente sulla nostra società.
(patriaindipendente.it, 21 giugno 2018)