Nel novantesimo compleanno di padre Gustavo Gutiérrez, teologo della  liberazione, arriva il riconoscimento di papa Francesco. Considerazioni a  margine di un importante convegno internazionale svoltosi a Bogotá lo  scorso aprile.
“La Conferenza dell’episcopato  latinoamericano riunito a Medellín nel 1968 accentua la dimensione  profetica e mostra il volto di una Chiesa pasquale, impegnata  nell’opzione preferenziale dei poveri. Il pontificato di Francesco è un  nuovo inizio del processo conciliare e riaccende la riforma della Chiesa  iniziata a Medellín come Chiesa della frontiera, che riparte dalle periferie. Francesco è il primo Papa latinoamericano e mostra la fine dell’euro-centrismo ecclesiale”. 
È stata questa la chiave di lettura  offerta dal teologo argentino Carlos María Galli, direttore del  dipartimento di teologia sistematica presso la Pontificia Università  Cattolica di Buenos Aires, durante il convegno internazionale “Medellín:  50 anni dopo”, realizzato a Bogotá presso la Pontificia Universidad  Javeriana dal 2 al 6 aprile scorso, promosso dal progetto  ispanoamericano di teologia e dall’Universitá di Boston (Usa)  nell’ambito della celebrazione per il cinquantesimo anniversario del  Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) svoltosi a Medellín. Per  Galli, “la Conferenza di Medellín fu molto simbolica, ottenne risonanza  mondiale ed emerse una nuova forma di coscientizzazione e di azione dei  vescovi, insieme alla presenza di papa Paolo VI che, per la prima volta,  incontrò i campesinos a Bogotá.  
Nel suo saluto, padre Gustavo Gutierrez, domenicano peruviano e tra i fondatori della teologia della liberazione,  ha sottolineato che “l’irruzione del povero è l’irruzione di Dio.  Dobbiamo ascoltare l’essere umano dal basso. Per questo Medellín è parte  dell’innovazione ecclesiale iniziata con il Concilio Vaticano II, la  storia e la liberazione integrale dell’uomo e della donna diventa luogo  teologico”.
Ho incontrato padre Juan Carlos Scannnone, amico di Gustavo Gutierrez, fondatore della teologia del popolo, nota come teologia della liberazione,  professore di greco di papa Francesco. Abbiamo ricostruito insieme la  bellissima avventura teologica e umana di padre Giutierrez. 
Padre Gustavo
Compie novant’anni padre Gustavo  Gutiérrez Merino, il celebre teologo peruviano domenicano considerato  tra i fondatori della teologia della liberazione. Nell’occasione, papa  Francesco ha inviato a padre Gutiérrez, già da tempo riabilitato a  livello ecclesiale, una breve lettera che sta facendo il giro del mondo.  Scrive il Papa: “A motivo del tuo novantesimo compleanno, ti scrivo per  felicitarmi e assicurarti la mia preghiera in questo momento  significativo della tua vita. Mi unisco alla tua azione di grazie a Dio e  ti ringrazio anche per il tuo contributo alla Chiesa e all’umanità  attraverso il tuo servizio teologico e il tuo amore preferenziale per i  poveri e gli scartati della società”. Prosegue il Santo Padre: “Grazie  per tutte le tue fatiche e per il tuo modo di interpellare la coscienza  di ciascuno, perché nessuno resti indifferente di fronte al dramma della  povertà e dell’esclusione. Con questi sentimenti, ti invito a  proseguire nella tua preghiera e nel tuo servizio agli altri offrendo la  testimonianza della gioia del Vangelo”.
In una delle sue più recenti  dichiarazioni, qualche settimana fa, padre Gutiérrez aveva accolto con  gioia la nomina a cardinale di mons. Pedro Barreto Jimeno, arcivescovo  di Huancayo, impegnato nella lotta contro le multinazionali e miniere.  “La nomina di mons. Barreto – aveva detto –, è una grande notizia per la  Chiesa peruviana e non solo. Si tratta di una persona fermamente  impegnata, a partire dal Vangelo, a risolvere i maggiori problemi che  viviamo nel Paese. Ringraziamo papa Francesco”.
Teologia della liberazione
Sembra quasi un passaggio di consegne.  Padre Gutiérrez, oggi malato, fa sentire la sua voce anche nel dibattito  sul 50° del convegno di Medellin. Mons. Barreto, gesuita e amico  personale di papa Francesco, è molto attivo nella preparazione per il  Sinodo dell’Amazzonia e nella difesa dei diritti sociali, ambientali e  economici.
Era il 22 luglio 1968 sulla costa del  Pacifico, a Chimbote, una città di pescatori nel Nord del Perù, quando  un frate domenicano dai tratti che ne rivelano l’origine quechua,  l’antica popolazione nativa che custodisce la lingua degli Inca, era  stato invitato a tenere una conferenza sulla “teologia dello sviluppo”. A  Gustavo Gutiérrez il tema non piaceva: parlò ai catechisti di “teologia  della liberazione”. Tre anni più tardi pubblicò a Lima un libro che si  intitolava così, Teología de la liberación, il testo che avrebbe battezzato la corrente teologica più discussa di fine Novecento…
Cinquant’anni dopo la sua nascita, la  teologia della liberazione continua a essere viva e attiva. Si riformula  nei nuovi processi di liberazione in sintonia con i soggetti emergenti  delle trasformazioni sociali: donne discriminate che acquisiscono  potere; culture un tempo distrutte che rivendicano la propria identità;  comunità indigene che rivendicano le loro visioni del mondo autoctone  non soggette alla colonizzazione occidentale; comunità contadine che si  mobilitano contro il capitalismo selvaggio… 
Con l’ascesa al pontificato di papa  Francesco ha ripreso slancio e vigore il dibattito sulla teologia della  liberazione, questa corrente ecclesiale nata dal “matrimonio della  Chiesa con i poveri”, come afferma Leonardo Boff, ex frate francescano,  teologo brasiliano.
Dopo aver incontrato papa Francesco,  padre Gutierrez ha dichiarato: “Il Papa ama i poveri perché ha letto il  Vangelo e l’ha compreso. Può darsi che abbia letto di teologia della  liberazione, ma è secondario. La radice non è mai in una teologia, ma  nelle fonti. La sfida dei poveri è da tempo presente nell’orizzonte  della Chiesa e se n’è tenuto conto, altrimenti non si capirebbe il  martirio che abbiamo sperimentato in America Latina, a cominciare da  vescovi come Angelelli in Argentina, Romero in Salvador e Gerardi in  Guatemala, per non parlare dei moltissimi laici”.
In occasione della sua partecipazione al  IV Convegno missionario nazionale nel novembre 2014, p. Gustavo  Gutierrez ha affermato: “Una teologia ha un compito modesto, però è  chiaramente importante in quanto comprensione di una realtà e proposta  per l’evangelizzazione. Questo c’è ancora, però non deve essere l’unica  maniera di dare un contributo alla vita della Chiesa latino-americana. È  normale che ci siano altre prospettive, e che ognuno porti il suo.  Credo sia molto interessante il fatto che, dopo tante pubblicazioni e  incontri, ancora una volta ciò che questa teologia ha cercato di fare è  andare alla fonte e tenere conto dell’impressionante realtà di una  povertà enorme, in un continente in maggioranza cristiano. La domanda di  fondo della teologia della liberazione è: come dire al povero che Dio  lo ama? Nel frattempo qualcosa è stato fatto, però è molto di più ciò  che resta ancora da fare”.
Il Pontefice ricorda che: “Preferirei  non parlare della teologia della liberazione degli anni Settanta, perché  è un fenomeno caratteristico dell’America latina. In ogni teologia vera  e giusta, comunque, c’è sempre una dimensione di liberazione; la  memoria del popolo di Israele comincia con la liberazione dall’Egitto,  no? La liberazione dalla schiavitù. La storia della Chiesa, e non solo  della Chiesa ma dell’umanità intera, è piena di oppressori, di una  minoranza che domina. Sono convinto che la corruzione sia il metodo  utilizzato da una minoranza in possesso della forza e del denaro per  colpire la maggioranza”, conclude il pontefice.
Questa è una dimostrazione che il cammino profetico aperto da Gustavo Gutierrez continua con il magistero di papa Francesco.
di Cristiano Morsolin (esperto di diritti umani in America Latina ), Mosaico di pace, luglio 2018
Per approfondire la figura e il pensiero di Gustavo Gutierrez, segnaliamo i seguenti titoli:
Gustavo Gutiérrez, Teologia della liberazione. Prospettive, editrice Queriniana, 1992
Gustavo Gutiérrez – Gerhard Ludwig Müller, Dalla parte dei poveri. Teologia della liberazione, Teologia della Chiesa, Editrice Messaggero, 2013
Gustavo Gutierrez, Perché Dio preferisce i poveri, Emi, 2015
Silvia Scatena, La teologia della liberazione in America latina, Carocci Editore, 2008
