“Un paragone altrettanto chiarificatore lo troviamo nella musica. 
Quando si traspone la totalità di una melodia dalla chiave di Do a quella di Mi, tutte le note dell’originale cambiano, ma la melodia rimane la stessa. 
Non si perde niente del contenuto, così ricco e vitale, della fede in Dio e in Gesù professata dalla Chiesa delle origini quando lo si esprime in un nuovo linguaggio. 
Il contenuto rimane uguale oggi come ieri: viene soltanto espresso con altre parole, affinché il messaggio possa avere un senso anche oggi.”
Roger Leaners, Benché Dio non stia nell’alto dei cieli, pag. 20. 
Roger Lenaers (Ostenda, 1925) è un gesuita belga, entrato nell’Ordine dei Gesuiti nel 1942. 
Ha studiato filosofia, teologia e filologia classica. Dal 1995 è sacerdote a Vordernhornbach e a Hinterhornbach (Lechtal, Tirolo). 
Come laureato in filologia classica nonché professore di greco e  latino nelle scuole superiori si è specializzato nella didattica delle  lingue classiche (ci sono a suo nome circa 30 pubblicazioni, libri di  testo, sempre provvisti anche della guida per l’insegnante). Come  teologo è stato insegnante di religione nelle scuole superiori e si è  dedicato anche alla formazione di future insegnanti di religione. 
Il suo particolare interesse mira alle domande fatte alla fede ispirate dalla modernità e dalla secolarizzazione. Il concetto di modernità va capito come quella concezione di vita che trova le sue origini proprio nell’Illuminismo, a sua volta frutta delle scienze moderne e dell’umanesimo  rinascimentale. Nel 2000 e nel 2002 ha pubblicato due saggi sullo  scontro fra la modernità e l’immagine tradizionale della fede, saggi nei  quali mediante una riformulazione  riesce a conciliare le due parti,  ovvero la modernità e il messaggio della fede. Nella Fiandra  i due saggi sono stati accolti con molto calore. Nel 2005 i due saggi,  rielaborati in un solo volume, vengono pubblicati in tedesco e inglese.  Seguono poi le traduzioni in spagnolo (America latina) e quella in  portoghese (in Brasile), e in italiano. Nel 2008 viene pubblicata,  corretta sul punto di vista linguistico, la seconda edizione in tedesco e  nell’aprile del 2009 segue il secondo libro in nederlandese dal titolo  provocatorio Als is er geen God-in-den-hoge (E se Dio non fosse in Paradiso). 
