Non è raro dover leggere, come commento alle mie critiche, il richiamo al dovere, per un prete, di star lontano dalla politica. Capita, per fortuna non molto spesso, ma capita, soprattutto quando la critica è rivolta al nuovo intoccabile e sempre da riverire “Tabù”: Il M5S Salvini concubinante!
In genere non rispondo, perché mi rendo conto che per certe persone le parole, se non consonano con le loro fissazioni o con le loro fobie, scivolano come acqua su pietra. Inutile qualsiasi confronto!
Oggi ho voluto derogare a questa mia consuetudine e ad una signora che mi invitava a star lontano dalla politica e a “pensare alle anime” ho risposto testualmente:
«Cara N. N., che il prete non debba interessarsi di politica è un vecchio chiodo fisso (arruginito) del fascismo. La politica intesa come cosa pubblica che interessa e condiziona la vita reale della gente non può non essere oggetto di attenzione e di cura e di critica del prete! La “spiritualità” disincarnata e separata dal “sociale” non ha niente a che fare con il Vangelo e con la fede di coloro che al Vangelo si rifanno! Se Gesù avesse pensato solo “alle anime” (come da certe parti si vorrebbe) non sarebbe morto ucciso su una croce ma sarebbe morto di vecchiaia nel suo giaciglio (ammesso che ne avesse avuto uno…)».
Non so se ne sia valsa la pena.
Attendo risposta.
Aldo
(don Aldo Antonelli, Adista, 08.08.2018)
Nato a Villa San Sebastiano (AQ) nel 1942. Ha svolto gli studi superiori a Chieti . Ha studiato Filosofia e Teologia a Verona. E’ stato ordinato sacerdote nel 1968. Ha esercitato attività pastorale dapprima come viceparroco nella Cattedrale di Avezzano, poi come parroco a Poggio Filippo (AQ). Ex parroco ad Antrosano (AQ) presso la parrocchia Santa Croce, attualmente in pensione e Coordinatore di Libera per la Provincia dell’Aquila. Noto come “Prete scomodo e Prete Rosso” ha sempre destato attenzione, con articoli, dibattiti, mostre e conferenze, dibattendo i temi del Terzo Mondo e del sottosviluppo, del dialogo Marxismo-Cristianesimo, della Globalizzazione e contro l’asservimento della religione alla politica del potere. Impegnato nel sociale e in politica ha rifiutato le candidature per vari partiti di sinistra e, ultimamente, anche l’assessorato alla cultura offertogli dal Sindaco di Avezzano Mario Spallone, medico personale di Togliatti. Nel 1974 fu il primo sacerdote ad esporsi in prima persona a favore del No nel referendum sul Divorzio, in una intervista in terza pagina sul Messaggero, a cura di Giancarlo Del Re. Nell’ottobre del 1976 aderì alla Lega anti-concordato (LAAC). Nel 1986 fece clamore un suo manifesto contro il “commercio dei sacramenti”, una singolare campagna di “saldi”. La notizia fu ripresa di tutti i maggiori giornali nazionali e provocò anche un’interrogazione al parlamento e una richiesta della Unione Consumatori per una “tariffaria certa”. Per l’occasione Enzo Biagi, che allora teneva la sua trasmissione settimanale in Rai 1 con “Spot” lo intervistò. Il 17.2.1993 fu ospite di Maurizio Costanzo Show per aver contestato il Card. Biffi di Bologna sull’aborto. Nel 2002 si schierò apertamente contro la Guerra in Iraq di Bush padre e, in segno di lutto, rifiutò di celebrare messa per una domenica e realizzò un presepe senza “Bambinello”. Nel 2005, contro i programmi “voltastomaco” della Rai si disfece della Televisione ed invitò una lettera al ministro Gasparri in cui, per tale motivo, si rifiutava di pagare il canone. Nel 2006 ha pubblicato un libro dal titolo La Chiesa del Silenzio in cui si denuncia il servilismo interessato di una chiesa foraggiata dal governo di Berlusconi. Nel 2008, per i caratteri di Edizioni Qualevita ha pubblicato Altro @ Oltre con la prefazione di Francesco Comina. E’ coordinatore della Casa per la Pace della Provincia dell’Aquila, ed è attualmente membro del direttivo dell’Associazione Solidequo. Scrive su Adista, MicroMega, Site.it Marsica e su altre testate regionali. Nel 2014 ha pubblicato, Gabrielli Editori, “Come in cielo così in terra”. Ultimamente, sempre presso Gabrielli Editori, ha pubblicato l’ultimo suo libro nel quale riporta molti degli articoli apparsi su Huffington Post dal titolo “A piedi nudi”.