mercoledì, Dicembre 25, 2024

Fede è affidarsi…

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).


“Nella lingua ebraica, la lingua della Torà, la radice semantica alef-mem-nun dà origine a termini come emunà, che vale per fede/fiducia; amen, che potrebbe tradursi con un ‘ci credo e mi affido’ ma anche con ‘affidabile perché degno di fede’, ‘meritevole di sostegno’, ‘fermo e confermato’ e dunque vero e autentico. 

Il termine omen poi vale per pedagogo-istruttore (omenet, al femminile) e omnà significa pilastro o colonna, con chiaro rimando al Tempio. La casa di Dio si regge non su colonne di marmo – destinate a diventare belle rovine – ma sulla fede di Dio negli uomini e degli uomini in Dio nonché sullo studio e l’insegnamento della Torà. 

Le prime due lettere della radice, inoltre, sono alef-mem, che da sole indicano ‘madre’, la matrice, la sorgente con il suo nutrimento, il seno con il latte, la fede allo stato biologico e spirituale più puro. 

Non va nemmeno taciuto, in vero, che la parola emunà può ben tradursi con superstizione – la base della magia, dell’idolatria e dell’inganno – perché la fiducia può essere data a chi non la merita, si può credere il non-vero e affidarsi alla persona indegna (al medico, all’avvocato, al confessore, al tutor… sbagliati). 

La fede può essere mal riposta e la fiducia tradita. Per questo occorre vagliare l’atto di fede, e non esser ingenui.  Una fede ottusa e un abbandono cieco diventano facili prede dei furbi e si trasformeranno presto in disinganno e amarezza.”

(P. De Benedetti e M. Giuliani, Fidarsi. L’amen della fedeltà, Morcelliana, 2015)

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria