BOLZANO. No alla bandiera italiana e allo sfondo azzurro per i siti istituzionali dei Comuni altoatesini. Il consiglio provinciale oggi ha prestato il fianco alla richiesta di Südtiroler Freiheit di non adeguarsi al layout per i siti web amministrativi imposti dallo Stato a tutti i Comuni del territorio.
Sven Knoll ha chiesto alla giunta provinciale di respingere le direttive attivandosi per ottenere un’autonomia digitale con copertura di relativi costi. Praticamente utilizzare i soldi pubblici per evitare il Tricolore e il fondale azzurro imposto dalle linee guida statali. “La nostra è una realtà che deve anche salvaguardare il bilinguismo” le parole di Knoll. “Se il problema è il bilinguismo allora possiamo stare tranquilli – la replica di Alessandro Urzì di Alto Adige nel Cuore – perché altri Comuni hanno siti in italiano e in inglese”.
Arno Kompatscher ha specificato di aver inviato a Roma una norma d’attuazione presentando apposita domanda nella Commissione dei Dodici. “La Provincia si adegua ai sistemi statali quando lo ritiene opportuno” la chiusura lapidaria del governatore. L’ordine del giorno contro la bandiera, dunque, è stato accolto dall’aula. “Un fastidio nemmeno troppo celato verso l’Italia – chiude Urzì – e in tutto questo il Pd ha accettato supinamente la provocazione”. (a.c.)