Benché tutte le guerre facciano ampio uso di menzogne e inganni, la guerra sporca contro la Siria ha fatto affidamento su un livello di disinformazione di massa mai visto a memoria d’uomo. Una propaganda che si attiene tipicamente ad un modello deprimente nella sua prevedibilità, fatto di demonizzazione del leader nemico, seguita dalla demonizzazione del popolo nemico attraverso racconti di atrocità, reali o immaginarie.
Ancora oggi molti immaginano il conflitto siriano come una “guerra civile”, una “rivolta popolare” o una sorta di scontro confessionale interno. Tali miti rappresentano, sotto molti aspetti, un cospicuo successo per le grandi potenze che hanno condotto una serie di operazioni di cambio-regime (tutte con pretesti fasulli) nella regione mediorientale negli ultimi quindici anni.
(Tim Anderson, La sporca guerra contro la Siria, ed. Zambon, 2017)