Pubblico un estratto dell’intervista “Regione Lombardia, Fontana sui primi passi da governatore” (apparsa su Lettera 43) con il governatore della regione Lombardia Attilio Fontana, da poco insediatosi…
Per chi avesse “rimosso”: Fontana è il politico che a gennaio si lanciò nelle seguenti dichiarazioni circa accoglienza, stranieri e identità:
«Non possiamo perché tutti non ci stiamo, quindi dobbiamo fare delle scelte. Dobbiamo decidere se la nostra etnia, se la nostra razza bianca, se la nostra società deve continuare a esistere o se deve essere cancellata. Qui non è questione di essere xenofobi o razzisti ma di essere logici o razionali. È una scelta.
Non possiamo accettarli tutti, perché se dovessimo farlo, non saremmo più noi come realtà sociale, come realtà etnica».
L’ex sindaco di Varese ci è “ricascato”, questa volta sul tema famiglia/diritti/omosessualità. Dalle sue parole sempre odio, discriminazione e pregiudizio… (come aspettarsi altro da uno che condivide le teorie che furono di Heinrich Himmler!?), ma è utile meditare sul fatto che ormai tra la destra politica e la destra cattolica in Italia c’è più che comunione di intenti e di visioni del mondo… c’è identificazione totale!
don Paolo Zambaldi
D. Con che motivazione?R. Io credo che sia una manifestazione divisiva e che quando le manifestazioni sono divisive non sono mai da sostenere. Io sono eterosessuale, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità. Le scelte in questo campo devono rimanere personali, sbandierarle è sbagliato.
D. Illuminare il Pirellone con la scritta Family Day non è divisivo?R. La famiglia rappresenta uno dei principali punti di riferimento del programma dell’amministrazione precedente e di questa. È una scelta politica quella.
D. Quindi lo rifarete anche se è divisivo?R. Lo rifaremo e non credo sia una scelta divisiva. Tutti riconoscono il valore della famiglia. È nella Costituzione, è uno dei fondamenti della nostra civiltà.