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Brasile: in carcere il parroco che difende i diritti dei contadini. La denuncia della Chiesa locale

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
39319 ANAPU-ADISTA. P. José Amaro Lopes de Sousa, difensore dei contadini in Amazzonia, è stato arrestato dalla polizia brasiliana il 27 marzo, all’inizio della Settimana Santa, con una lunga lista di gravi accuse, che vanno dalla violenza alle molestie, dall’associazione a delinquere all’occupazione abusiva di terra, dall’estorsione al riciclaggio di denaro.

P. Amaro è parroco di Santa Lucia ad Anapu (diocesi di Xingu), dove suor Dorothy Stang è stata uccisa nel 2005 a causa delle sue battaglie in difesa dei contadini e del loro diritto alla terra. Membro come lei della Commissione Pastorale della Terra (CPT), insieme alle consorelle di suor Dorothy (religiose di Notre Dame de Namur) p. Amaro ha portato avanti l’impegno dalla missionaria statunitense in un contesto sempre più ostile per le comunità locali, a causa dell’aggressivo accaparramento di terre da parte delle aziende dedite all’estrazione e alle coltivazioni intensive per l’agribusiness. Per questo p. Amaro è conosciuto in tutto il Brasile, amato dalle comunità rurali e inviso ai fazendeiros, i proprietari terrieri brasiliani. E per questo, dal 2001, si trascina dietro una lunga scia di minacce di morte e tentativi di diffamazione.

Dal 27 marzo p. Amaro è rinchiuso nel carcere di Altamira, nella stessa sezione che ospita da settembre scorso anche Regivaldo Pereira Galvão, latifondista accusato, dopo ben 12 anni, di essere il mandante dell’omicidio di suor Dorothy Stang.

Sul fermo al parroco di Santa Lucia non hanno dubbi il vescovo di Xingu, mons. João Muniz Alves, e il suo ex, Erwin Kräutler, i quali, in un comunicato congiunto, hanno espresso solidarietà al sacerdote: «Dopo anni di minacce, padre Amaro ora è vittima di diffamazione al fine di delegittimare il suo impegno in favore degli ultimi».

“Non ci fermeremo”

«Carcere, minacce e denunce non fermano la nostra missione!» è il titolo di un comunicato della Commissione Pastorale della Terra diffuso il giorno dopo l’arresto. «Durante questi 13 anni dopo l’assassinio di Suor Dorothyha denunciato la Cpt – p. Amaro e le Suore hanno sofferto vari tipi di attacchi e minacce». Secondo l’organismo dei vescovi brasiliani «l’arresto di p. Amaro è una misura che vuol soddisfare la furia dei latifondisti di quella regione amazzonica e che pretendono, in tutti i modi, di distruggere il lavoro fatto dalla Cpt e diffamare coloro che lottano a fianco dei “piccoli” per garantire i loro diritti». L’attuale fase politica ed economica del Paese, ha poi ribadito la Commissione, è segnata dall’avanzata dell’agribusiness, ostacolata da quanti lottano per i diritti dei popoli indigeni e dei contadini senza terra. «Il mandato d’arresto non si basa su fatti concreti, ma su dichiarazioni di latifondisti della regione e di altre persone che si sono prestate a deporre contro p. Amaro», gli atti non sono disponibili e non sono in pochi a pensare che si stia cercando di produrre artificiose prove per incastrare p. Amaro. In particolare, gli inquirenti intendono dimostrare che il parroco sia «il grande leader ed incentivatore delle invasioni di terre nel municipio di Anapu». Le stesse terre, di proprietà del demanio, occupate illegalmente (ma con il sostegno tacito delle istituzioni) da molti fazendeiros del Pará. Suor Dorothy Stang, le sue consorelle e p. Amaro hanno dato il via ad una «alternativa di sviluppo sostenibile», ha ricordato la Cpt, con progetti «di agricoltura che, oltre a garantire la sussistenza delle famiglie ed alimentare la città, cercano di preservare al massimo la natura. È questa una nuova forma di convivenza con la terra, una nuova proposta di società, e ciò scomoda quanti vogliono mantenere i loro interessi occulti».

Una minaccia ai diritti. E al Vangelo

In un video diffuso su YouTube a fine marzo, il comboniano p. Dario Bossi (tra i coordinatori della rete continentale latinoamericana Iglesias y Minerìa) ha ricordato l’impegno del sacerdote per il diritto alla casa, alla terra e al lavoro dei contadini del Pará, le “tre T” (tierra, techo y trabajo) di cui parlò papa Francesco all’incontro con i movimenti sociali. «Come ci insegna papa Francesco sono questi i diritti più semplici e immediati che lo stesso Vangelo conclama a difendere. Soprattutto in regioni come questa, in Brasile, in cui la concentrazione illegale di terra è una delle ingiustizie e uno dei peccati sociali più gravi. Da tempo p. Amaro era minacciato e questo arresto lo consideriamo una diffamazione, una criminalizzazione molto grave, soprattutto nel contesto attuale di un Brasile che vede aumentare la violenza e anche la repressione contro i difensori dei diritti umani». Il comboniano ha poi sottolineato le difficoltà che vivono oggi contadini e movimenti sociali in Brasile, chiedendo denuncia, sostegno e visibilità internazionale, «perché i diritti umani siano una traduzione concreta del Vangelo in queste terre»

(Giampaolo Petrucci, Adista Notizie n° 13 del 14/04/2018)

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