Carica nel baule dell’auto due sacchi neri di plastica. Dentro ci sono due borse che è tutto quanto Mamadou Sadio ha protetto dalla polvere del deserto e dalla dogana nigerina. Per arrivare a Niamey si è venduto l’Android comprato come ricordo nel suo secondo soggiorno in Algeria. La prima volta aveva sedici anni e, dopo aver fatto il manovale per qualche mese, si è messo alla scuola di un sarto. Faceva ricami e con questi sbarcava il lunario che nel frattempo si era trasformato in nostalgia di casa.
Mamadou sa invece dove andare, come lo sa il vento di sabbia che lo ha guidato fin qui. Torna al suo paese con due due borse rivestite di plastica e la carta consolare della Guinea numero 10807. Con poco più di vent’anni, senza una casa e una vita davanti tutta da ricamare.
(Mauro Armanino, Il Fatto Quotidiano, 11 febbraio 2018)
Mauro Armanino: Missionario, dottore in antropologia culturale ed etnologia
Nato a Chiavari nel 1952. Già operaio e sindacalista della FLM a Casarza Ligure. Volontario in Costa d’Avorio, sostitutivo del servizio militare. Poi ordinato prete missionario presso la Società delle Missioni Africane di Genova. Sono stato cappellano dei giovani in Costa d’Avorio fino al 1990. Dopo alcuni anni a Cordoba in Argentina sono partito in Liberia per sette anni. Ho conosciuto la guerra e i campi di rifugiati. Al ritorno da questa esperienza sono rimasto in centro storico a Genova coi migranti e ho operato come volontario nel carcere di Marassi per gli stranieri di origine africana. Da oltre due anni mi trovo in Niger per un servizio ai migranti e nella formazione. Sono stati pubblicati alcuni miei libri dalla EMI, l’editrice missionaria (Isabelle, 5 nomi per dire Liberia, La storia si fa coi piedi). Con l’editrice Gammarò di Sestri Levante è uscito il libro-tesi La storia perduta e ritrovata dei migranti, per Hermatena (Bologna) ho pubblicato La nave di sabbia. Migranti, pirati e cercatori nel Sahel, Nomi di vento, La città sommersa. Il mondo altro dei migranti… i minatori del mare.