La comunità italiana di fedeli LGBTQ non si vuole più nascondere
Questo articolo è stato pubblicato originariamente sul nuovo numero di VICE Magazine, completamente dedicato all’attivismo oggi.
Iacopo Ialenti:Ormai due anni e mezzo fa, quando scappai a Firenze per studiare dopo aver fatto coming out. I miei genitori la presero malissimo: mio padre mi disse che era meglio avere un figlio disabile che me, per mia madre ero “un’aberrazione della natura”, mio fratello disse che mi avrebbe picchiato se avessi fatto il gay. Ma prima ancora è difficile fare coming out con te stesso, per un cristiano: devi affrontare una certa omofobia interiorizzata che ti rende un giudice terribile. E poi c’è la legge divina, che quando ti danno del contronatura—e molte altre cose che mi hanno detto ma fortunatamente ho dimenticato [ ride]—ti sembra così oppressiva.
Settanta percento dalla Chiesa. Ma purtroppo l’Italia dovrebbe essere uno stato laico e non lo è—e lo dice uno che segue, seppur a suo modo, la Chiesa. Ecco, invito tutte le persone cattoliche che non vedono l’ora di bruciare al rogo il diverso a leggere la Bibbia, come ho fatto io quando mi prodigavo per capire quanto fossi sbagliato. E mi sono reso conto che la risposta è: zero.