venerdì, Dicembre 27, 2024

Dio che vieni

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

“Ecco, mio Dio, è di nuovo Avvento.

Ancora una volta noi preghiamo le preghiere della nostalgia e dell’attesa,

i canti della speranza e della promessa.

E ancora una volta ogni miseria, ogni nostalgia

e ogni nostra attesa di credenti

si concentra ancora nell’invocazione: “Vieni!”.

Strana preghiera perché tu sei già venuto

hai piantato fra noi la tua tenda,

hai condiviso la nostra vita con le sue piccole gioie,

la sua lunga monotonia e la fine amara.

A che ti potevamo più invitare con il nostro “vieni”?

E tuttavia noi preghiamo ancora: “Vieni!”.

E tuttavia questa preghiera ci sale dal cuore,

come un tempo ai patriarchi, re e veggenti,

che videro solo da lungi il tuo giorno e lo benedissero.

So che, in verità, tu sei già venuto.

So il tuo nome: ti chiami Gesù, e sei figlio di Maria.

So in quale luogo e in quale tempo posso trovarti.

So cosa hai fatto: hai assunto una vita umana

E ne hai fatto la tua vita.

E proprio questa natura umana tu l’hai assunta

Non per trasfigurarla e divinizzarla,

ma per lasciarla scorrere, come la nostra, su questa terra.

Con tutto ciò, a Natale, ti diciamo ancora: “Vieni!”.

E siamo certi che verrai, ma non è un “venire nuovo”,

poiché in quella natura umana, Che per l’eternità

hai assunto come tua, non ci hai lasciati mai.

Infatti se tu sei Dio e uomo, uomo e Dio per sempre,

allora quella incessante invocazione: “Vieni!”,

è per esprimere la sempre più gioiosa certezza

che tu sei realmente venuto nel cuore di ogni uomo,

ma noi non abbiamo saputo accoglierti,

perché non siamo ancora venuti a te!

Allora vieni, Signore Gesù, non stancarti mai di venire!”
(Karl Rahner SJ)

Supporta Don Paolo Zambaldi con una donazione con PayPal.

Ultimi post

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Dalla stessa categoria