Mario Olivieri Sangiacomo ha dedicato la vita alla gestione della rete finanziaria dei Legionari di Cristo. Fa tuttora parte di una holding, fondata nel 2000 nel Delaware, un paradiso fiscale interno agli Usa, che controlla 13 società, dal Messico al Cile. Ed è a sua volta controllata dalla Educational Developers Inc., che in dieci anni ha raccolto fondi per 75 milioni di dollari. Quando era direttore finanziario della congregazione religiosa, da lui dipendevano più di 200 organizzazioni e società operative.
Nei Paradise Papers compare anche un avvocato italiano, Salvatore Trigila, collegato ai Legionari. Si occupa delle vertenze legali e ha svolto anche un ruolo delicato: figura tra i liquidatori di una società del Delaware, chiamata Racebrook, a cui era intestata l’ultima villa di padre Maciel, comprata dai Legionari per l’esilio dorato del fondatore dopo la condanna papale. L’avvocato ne ha gestito la vendita chiudendo la società. Delle offshore del gruppo, però, non parla. Alle telefonate dell’Espresso e Report, Trigila risponde solo con una sola frase, involontariamente comica, come se si parlasse di un suo possibile cliente: «Non c’è nessun incarico di questo Bermuda». Anche Trigila, oggi, lavora all’ufficio legale di Regnum Christi a Roma.
La chiusura della rete di offshore dei Legionari non si è ancora completata. A Panama risultano ancora registrate alcune società aperte negli anni Ottanta, altre a Jersey. E poi c’è Integer, un fondo del Lussemburgo sciolto solo nel 2015, con un bilancio di circa 40 milioni di euro. «Era uno strumento creato da persone particolari per offrire uno strumento d’investimento», è l’imbarazzata spiegazione di Sylverster Heerman, che fa parte del direttivo dei Legionari di oggi.
Del resto i conti non tornano neanche a Caserta, dove i Legionari hanno gestito per 14 anni il Villaggio dei ragazzi, un celebre istituto educativo. Nel 2014 il nuovo amministratore, un ex generale della Guardia di Finanza, scoprì perdite per 28 milioni di euro, con drenaggi di denaro all’estero. La fondazione di Caserta possedeva anche immobili a Roma. Uno dei più prestigiosi fu affittato dai Legionari, nel 2010, a una società italiana gestita dall’avvocato Michele Santonastaso: il legale dei boss camorristi Iovine e Bidognetti.
Santonastaso è il penalista finito sotto processo con l’accusa di minacce mafiose a Roberto Saviano e Rosaria Capacchione.