“Fortunato l’uomo che non segue le direttive del Partito
e non partecipa alle sue manifestazioni
e non si siede allo stesso tavolo con i gangsters
o con i Generali nel Consiglio di Guerra
Fortunato l’uomo che non spia il suo fratello
o denuncia il suo compagno di scuola
Fortunato l’uomo che non legge gli annunci pubblicitari
e non ascolta le loro radio
e non crede nei loro slogan
Sarà come un albero piantato accanto a una fonte
Bienaventurado el hombre que no sigue las consignas del Partido
ni asiste a sus mítines
ni se sienta en la mesa con los gangsters
ni con los Generales en el Consejo de Guerra
Bienaventurado el hombre que no espía a su hermano
ni delata a su compañero de colegio
Bienaventurado el hombre que no lee los anuncios comerciales
ni escucha sus radios
ni cree en sus slogans
Será como un árbol plantado junto a una fuente”
Ernesto Cardenal (Salmos, 1964)
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Ernesto Cardenal (rivoluzionario, poeta e sacerdote nicaraguense, Grenada 20 gennaio 1925)
Oppositore del governo di Anastasio Somoza, dovette andare in esilio nel 1954. Dal 1956 maturò la crisi religiosa che l’avrebbe portato tra i trappisti di Thomas Merton.Di nuovo attivo contro la presidenza del secondo Anastasio Somoza, fu portavoce dell’opposizione armata sandinista accettando la carica di ministro della Cultura dopo la vittoria della rivoluzione.
I temi affrontati nei suoi scritti, vanno dalla denuncia delle dittature centroamericane, alla meditazione religiosa sull’alienazione contemporanea, dall’aneddotica morale alla maledizione della società dei consumi.
Il tema principale dell’opera di Cardenal è l’oppressione nella società contemporanea: scopo della sua poesia è quello di motivare i suoi lettori ad agire per il cambiamento sociale. In Cardenal il cristianesimo è inteso come denuncia dell’ingiustizia e profezia di riscatto.